
Bambini e computer, qual è l'età giusta?
Un po’ di chiarezza
Quando si tratta di affrontare tematiche legate ai bambini i dubbi che assalgono sono sempre frequenti e quasi per tutti gli stessi, se parliamo poi di bambini e computer e di quale sia l’età giusta per cominciare la situazione si fa ancora più delicata e controversa.
Vediamo qual è lo scenario e quale il parere degli esperti in questo caso.
La tecnologia
Siamo tutti reduci da un anno complesso, che ci ha messo di fronte a un uso coatto della tecnologia, anche tutti quelli che l’hanno per scelta sempre messa all’angolo sono stati costretti a fare i conti con connessioni e dispositivi tecnologici tra didattica a distanza e smart working, con un coinvolgimento anche dei piccoli utenti.
Inutile negare che i bambini di oggi siano ormai una generazione molto digital, avvezza a smartphone, tablet e laptop molto più di noi e il più delle volte tendente a un uso spropositato e a un vero abuso, per cui siamo di fronte a una realtà concreta che necessita solo una supervisione consapevole.
I dati
Secondo alcune ricerche negli USA il 50% dei bambini tra i 5 e i 9 anni è online quotidianamente, una porzione anche di età inferiore gioca tramite videogame e dispositivi mobili e l’utilizzo di smartphone è largamente diffuso, con un conseguente abbassamento dell’età.
In Italia lo scenario è lo stesso e per i pediatri l’esposizione agli schermi in età inferiore ai 5 anni è sempre deleteria per i piccoli e per la loro crescita, perché provoca un isolamento, seppur temporaneo, dei bambini e una diminuzione delle loro interazioni sociali.
In realtà quel che bisognerebbe fare preso atto di questa situazione è quello di cambiare approccio, sia con i bambini in età scolare che in quelli più piccoli, cercando di regolarizzarne l’utilizzo e di far capire loro il potere delle nuove tecnologie e di ciò che utilizzano, cercando di puntare sul valore costruttivo che queste ultime hanno.
La cosa importante non è evitare che i bambini interagiscano o sfruttino le nuove tecnologie, ma piuttosto insegnare loro a farne un uso risoluto, utile e attento, in modo da evitare di sviluppare cattive dipendenze, regolarizzandone il tempo e scandendolo tramite anche un timer impostato, che può essere un’ottima soluzione per identificare fine e inizio dell’utilizzo.