
Come funzionano i permessi per allattamento
Un tuo diritto
Spesso il rientro a lavoro per una mamma che ha avuto un bambino da poco non è semplice, c’è da organizzarsi con il piccolo, l’allattamento, gli orari.
Di fatto però non è certo impossibile conciliare i due aspetti, allattamento e lavoro, basta un po’ di organizzazione e soprattutto la consapevolezza che allattare è un diritto, pertanto fatelo valere con fierezza.
Come fare domanda
Le madri lavoratrici possono usufruire dei permessi per allattamento, che sono regolamentati in modo differente in base al fatto che siano madri lavoratrici dipendenti a tempo determinato e indeterminato.
Per l’allattamento sono previsti due periodi di riposo di un’ora fino al compimento di un anno di vita del proprio figlio (di mezz’ora se la madre fruisce dell’asilo nido o di altra struttura nelle vicinanze al luogo lavorativo).
Nel caso del parto gemellare i riposi sono raddoppiati, così come in caso di adozione le tempistiche sono le stesse e raddoppiano in caso di adozione di due bambini.
I permessi per l’allattamento per una mamma lavoratrice part time danno diritto a due riposi di un’ora ciascuno se impegnata più di sei ore al giorno, un solo riposo se impegnata meno di sei ore al giorno.
Anche il papà lavoratore può richiedere il riposo per allattamento giornaliero in alternativa alla madre lavoratrice dipendente, a tempo determinato o indeterminato, che non se ne avvalga per espressa rinuncia o perché appartenente a una delle categorie non aventi diritto ai riposi.
La mamma deve presentare la domanda al proprio datore di lavoro, a eccezione delle lavoratrici aventi diritto al pagamento diretto dell’INPS. I padri lavoratori devono presentare la domanda sia al proprio datore di lavoro che alla sede INPS di appartenenza per via telematica.