
Consigli su come gestire i figli del compagno
Stabilire un approccio e costruire un rapporto armonioso con i figli del compagno/a, non è semplice ma non bisogna scoraggiarsi
Quando la compagna o il compagno ha figli nati da una precedente relazione, la gestione del rapporto e il raggiungimento di un equilibrio non sono così semplici.
Il punto di vista di chi ha una relazione con un uomo o donna con figli
I legami sorti da una relazione con una persona con figli non sono sempre così facili da gestire. Possono subentrare sentimenti controversi capaci di disorientare e, alle volte, scoraggiare. Può accadere che chi si accosta a una vita familiare precostituita si senta un intruso, soprattutto nei primi periodi. La questione potrebbe risultare ancora più scombussolante se si viene da esperienze da single senza figli.
Ma quali sono le difficoltà più comunemente riscontrate? Dal non sapersi collocare all’incapacità di darsi un ruolo, dalla paura di eccedere alla sensazione di tenersi troppo in disparte; poi c’è chi si sente in secondo piano rispetto ai figli e, talvolta, anche rispetto all’ex coniuge.
Costruzione di un rapporto, come fare?
Il punto su cui sarà necessario lavorare è la costituzione di un rapporto ex novo trovando un equilibrio con i “figli dell’altro”. Il nostro consiglio, se vi trovaste a vivere una situazione simile, è di conservare, quasi custodire, il rapporto con il partner, evitando rivalità con il padre/madre naturale e cercando di costruire un proprio ruolo che potrà rivelarsi estremamente gratificante e profondo.
Tutto ciò dovrà tener conto del bambino: mettersi dalla parte del bambino, cercare di capire quanto andiamo a impattare sulla sua vita, considerare le sue esigenze. Ma proprio in virtù di un equilibrio che deve essere costruito con attenzione e cura, dovrete tener conto delle possibili e numerose paure che il bambino o ragazzo può nutrire come il pensiero di stare tradendo il genitore creando un nuovo rapporto d’intesa con voi. Gli ingredienti per una buona ricetta sono autenticità, disponibilità, empatia.
Consigliamo, a questo punto, una lettura: “Il terzo genitore. Vivere con i figli dell’altro” di Anna Oliverio Ferraris. Qui sono presenti una serie di utili suggerimenti per instaurare una buona relazione con i figli del compagno/a:
- l’empatia è importante, vuol dire mettersi dalla parte del bambino o ragazzo e capire cosa sta provando e quali sono le sue esigenze;
- se il bambino o ragazzo assume un atteggiamento provocatorio, bisogna evitare di mettersi sulla difensiva;
- evitare i paragoni e le critiche, specialmente all’inizio;
- accettare il bambino per quello che è rispettando la sua storia familiare;
- non assumere atteggiamenti ostili, impuntandosi su chi ha ragione e chi no;
- essere disposti al cambiamento, a modificare qualcosa di se stessi, una condizione necessaria per far sì che si creino nuove relazioni.
- non assumersi responsabilità che non competono. Quando si entra in una vita familiare già consolidata, il bambino può avere le sue abitudini e comportamenti che potrebbero non cambiare mai.
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