L'acquisto di capi d'abbigliamento di seconda mano è una tendenza che si sta diffondendo in modo capillare. La vendita dei vestiti usati viene effettuata ai banchi del mercato settimanale e durante le fiere di paese. La rete non si è fatta cogliere impreparata da questa esigenza emergente e sono state sviluppate numerose applicazioni web che permettono agli utenti di comprare maglie, pantaloni, gonne e giacche a prezzi concorrenziali, sfruttando l'opportunità di reperire ciò che le altre persone non indossano più. Ecco i principali motivi per cui dovresti prendere in considerazione di comprare vestiti di seconda mano.
Il fast fashion non è più sostenibile
Nel settore della moda ha preso piede un modello di sviluppo che lascia molte perplessità, ovvero il cosiddetto fast fashion. Le mode sono troppo veloci e solitamente durano appena il tempo di una stagione, con la diretta conseguenza che nel giro di pochi mesi i vestiti vengono messi da parte come un oggetto passato.
Il fast fashion non è più sostenibile, anche perché le grandi firme riescono a ovviare a questa situazione producendo a basso costo, con le relative problematiche dal punto di vista etico e per quanto concerne i diritti dei lavoratori. Alimentare questa spirale è sbagliato e la soluzione potrebbe essere proprio quella di acquistare quei capi d'abbigliamento che sono finiti troppo presto nel dimenticatoio ma che possono esprimere ancora eleganza e raffinatezza pari al nuovo.
Il fattore del risparmio
Il motivo principale per cui dovresti pensare di ricorrere al mercato degli abiti di seconda mano è l'economicità. Facendo una ricerca accurata sui banchi che si occupano di usato, sui siti internet specializzati nel riciclo e nel riuso, potresti fare affari irripetibili. Un altro valido suggerimento potrebbe essere quello di scegliere le collezioni che sono state appena sostituite dalle novità, trovando prodotti di gran classe a costi ribassati.
Una questione ambientale
Acquistare capi di seconda mano è una scelta che va nell'ottica della salvaguardia dell'ambiente. Limitare la produzione di abbigliamento significa ridurre i gas serra che sono alla base del fenomeno negativo del cambiamento climatico, con una circolazione minore di mezzi pesanti per il trasporto delle merci e un quantitativo inferiore di rifiuti. Il consumismo va letteralmente rovesciato, assumendo la consapevolezza del valore reale e concreto degli oggetti che acquistiamo. Un abito non è usa e getta: ciò che non serve più a te, può essere di grande utilità a qualcun altro e viceversa.