
Cos'è la neurodiversità
Le sfaccettature della neurodiversità, intesa come sviluppo neurologico atipico, e le sue potenzialità
Con il termine neurodiversità si indicano le persone neurologicamente diverse, il cui sviluppo neurologico è stato definito atipico.
A capo vi è un movimento che intende promuovere i diritti e prevenire la discriminazione che spesso riguarda le famiglie e le persone direttamente colpite dal problema e neurologicamente diverse.
Neurodiversi senza discriminazione
La neurodiversità offre una contro-narrativa al modello medico: lo sviluppo neurologico atipico, nel suo senso più ampio, è una normale variazione del cervello umano, una forma alternativa della biologia umana.
Jaarsma e Wellin specificano che la condizione autistica rappresenta una specificità umana a cui appartengono diversi modi di socializzare, comunicare e percepire, che non sono affatto svantaggiosi.
E, ancora, Judy Singer, la scienziata sociale con tratti autistici che ha coniato il termine nel 1998, scrive: “Il “Neurologicamente diverso” rappresenta una nuova aggiunta alle familiari categorie politiche di classe/genere/razza e aumenterà le intuizioni del modello sociale della disabilità.”
Chi sono i neurodiversi
Il paradigma della neurodiversità si è, poi, espanso fino a comprendere un gruppo di condizioni cognitive: dislessia, discalculia, disprassia, sindrome di Tourette e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Tra i neurodiversi compaiono i nomi di individui brillanti che, nella loro vita, hanno imparato a sfruttare al meglio le loro diverse capacità: Paul Dirac per autismo e Asperger, Mozart e Shakespeare per l’ADHD, Einstein per dislessia e più recentemente Steve Jobs e Richard Branson, a capo della Virgin, sono dislessici, l’attore canadese Dan Aykroyd e la famosa cantante Susan Boyle hanno rivelato di avere la sindrome di Asperger.
Potenzialità
Il nodo centrale del paradigma della neurodiversità è quello di sottolineare le potenzialità e non i limiti:
- le persone con ADHD potrebbero svolgere con maggiore facilità manzioni multi-tasking, hanno anche maggiori probabilità di essere creativi e in grado di “iperfocalizzare”;
- gli individui con autismo e Asperger hanno più probabilità di avere punteggi superiori di intelligenza musicale, una migliore attenzione al dettaglio e capacità visuo-spaziali al di sopra della norma, è stato, inoltre, riscontrato che sono particolarmente abili nel lavoro con i sistemi informatici;
- le abilità visuo-spaziali che possono appartenere ai dislessici, ad esempio quella di individuare oggetti nascosti o di percepire informazioni visive in modo più rapido ed efficiente rispetto ai non dislessici.
Qual è, dunque, il punto di vista che intende offrire il movimento a difesa della neurodiversità? Quello di liberarsi dell’idea che il termine sia sinonimo di disabilità, perché è questo che induce i neurotipici a immaginare che il mondo vada costruito e vissuto secondo i criteri da loro definiti.