
Differenza tra dieta chetogenica e iperproteica
Consumo prevalente di proteine, varie sfaccettature delle diete iperproteiche e i rischi per la salute. No al fai da te!
Partiamo dalle linee guida di una corretta alimentazione elaborate dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) per dedurre le quantità indicate di proteine giornaliere (che corrispondono al 12-15% delle chilocalorie introdotte ogni giorno), carboidrati, (45-60%) e grassi (25-35%) così da capire, più nel dettaglio, in cosa consistano diete come quella iperproteica e chetogenica, le differenze tra loro e l’eventuale sbilanciamento alimentare che questi regimi sottintendono.
Dettagli sui due regimi alimentari, iperproteico e chetogenico
La dieta iperproteica è caratterizzata dal maggior consumo di cibi contenenti proteine e grassi, rispetto ai carboidrati previsti in misura limitata.
Tale condizione si verifica soltanto quando la dieta iperproteica è anche ipocalorica.
La dieta chetogenica è una dieta iperproteica con uno schema alimentare ben preciso: si tratta di una dieta fortemente ipocalorica, la quantità dei diversi nutrienti viene calcolata accuratamente, secondo precise proporzioni.
In particolare, la percentuale di carboidrati viene ridotta circa al 10%; le proteine vengono aumentate solo di poco, mentre l’apporto di grassi può arrivare anche oltre il 60% delle chilocalorie consumate. Qual è l’obiettivo di questo regime alimentare studiato a tavolino? Favorire la mobilizzazione dei grassi di deposito per la produzione di energia e la comparsa della chetosi, una condizione metabolica particolare che consiste in un accumulo nel sangue di corpi chetonici, sostanze che si formano quando si utilizzano i grassi per produrre energia.
Per comprendere meglio, è utile fare il punto sul ruolo delle proteine, dal rifornimento di aminoacidi per la costruzione e il rinnovamento dei tessuti alla produzione di energia, anche se in misura trascurabile. Quest’ultima funzione diventa prevalente in caso di digiuno prolungato, di attività fisica impegnativa e di lunga durata, nelle situazioni in cui sono ridotte o, addirittura, eliminate le fonti principali di energia, ossia i carboidrati, come succede proprio nelle diete come quella chetogenica.
Raccomandazioni
La dieta chetogenica non è per tutti. Prima di intraprendere una dieta del genere occorre valutare lo stato generale di salute, definire gli obiettivi e i tempi massimi di durata della dieta, programmare la dieta per permettere una graduale uscita dalla fase di chetosi.
L’autogestione è fortemente sconsigliata perché esporrebbe al rischio carenze o inadeguatezze nutrizionali.
Inoltre, questo tipo di dieta è controindicata in presenza di:
- insufficienza epatica, renale e cardiaca
- diabete tipo 1
- gravidanza e allattamento
- disturbi psichici o del comportamento
- abuso di alcol e altre sostanze.
Come la dieta chetogenica anche la dieta iperproteica determina una situazione metabolica rischiosa per la salute:
- può provocare carenze di micronutrienti (vitamine, minerali) e fibre
- ridurre i depositi di glucosio del fegato
- causare episodi di chetoacidosi per l’eccessivo accumulo di corpi chetonici nel sangue creando scompensi dannosi per l'organismo
- un eccessivo consumo di proteine aumenta il lavoro dei reni deputati alla loro degradazione con formazione di urea.