Con la sua forma rotondeggiante, lo streptococco si raduna in colonie e può albergare in diverse zone dell’organismo, in primis bocca e cute.
Non è da considerarsi pericoloso o, meglio, lo diventa solo nei casi in cui il sistema immunitario non può garantire una risposta sufficiente (casi come l’HIV o altre predisposizioni genetiche).
Ma vediamo più esattamente quali sono le manifestazioni dello streptococco:
-
il più comune è lo streptococco del gruppo A, responsabile di tonsilliti e faringiti nei bambini.
Quando presente, lo streptococco si manifesta con mal di gola, tonsille infiammate e ingrossamento dei linfonodi, placche alla gola, dolore nella deglutizione, faringite.
In questi casi il medico provvederà a prescrivere l’antibiotico più adeguato e, per accertarne la presenza, si può effettuare un tampone oro-faringeo.
Se l’infezione non viene riconosciuta e curata per tempo, può degenerare in malattie più gravi come la scarlattina, l’impetigine, che è un’infiammazione grave della pelle, o la febbre reumatica.
Oltre ai bambini di età inferiore ai 3 anni, lo streptococco del gruppo A colpisce anche i ragazzi tra i 5 e i 15 anni; negli adulti questo batterio è responsabile di infezioni del tratto urinario. -
un’altra specie molto comune è lo streptococco gruppo B, responsabile di meningiti, endocarditi (infezioni a livello del cuore), artrite settica e setticemia.
È stato molto studiato per quanto riguarda le infezioni neonatali: si trasmette, infatti, dalla madre al feto durante il parto. Questo batterio viene riscontrato nel 30% dei tamponi vaginali, sia in corso di gravidanza, sia al di fuori di essa.
Per la prevenzione dello streptococco gruppo B si consigliano l’assunzione di probiotici per mantenere l’intestino in equilibrio, cicli con il Ribes nigrum, l’aloe, la papaia fermentata, l’echinacea o l’uncaria che stimolano il sistema immunitario.