Un’antica disciplina che indaga e ricerca la vera natura delle cose, parliamo dello yoga sciamanico e dei suoi processi.
Verso la smaterializzazione della realtà
Lo yoga sciamanico ha origini antichissime e deriva da culture nate alle pendici dell’Himalaya, successivamente diffusesi nel resto dell’Asia.
L’obiettivo principale di questo tipo di yoga è la ricerca dell’anima, ossia della vera natura delle cose, attraverso un processo di smaterializzazione e depersonalizzazione del reale.
Nello yoga sciamanico convergono due diverse tradizioni: quella yogica orientale e quella psicologica occidentale. Si tratta, quindi, di una sorta di psicologia pratica che agisce su tutti i livelli dell’essere (mentale, spirituale, emotivo e fisico) attraverso due momenti fondamentali: la pratica del “mettere all’interno”, momento in cui la realtà viene rappresentata con alcuni simboli inseriti in una forma circolare (mandala); il secondo momento è definito come “energizzare e potenziare”, una fase che agisce sui canali e centri energetici.
Possiamo dire che nella prima fase, il soggetto rievoca tutti i momenti della vita in forma simbolica e successivamente passa alle immagini interiori, rappresentate attraverso riti, visualizzazioni, disegni o carte simboliche. Il secondo momento, quello energizzante, è davvero molto importante: il soggetto si impossessa di tutti i ricordi e delle emozioni vissute durante il corso della vita, attraverso particolari tecniche di respirazione, postura e meditazione.