La prima standing ovation della 75esima edizione al Festival di Cannes è per Volodymyr Zelensky, intervenuto in collegamento video durante la cerimonia di apertura. Nel suo discorso il presidente ucraino, rivolgendosi al pubblico presente al Palais di Cannes, ha citato soprattutto Il grande dittatore di Charlie Chaplin, sottolineando con forza come quel film abbia avuto un ruolo importante nel denunciare Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. Zelensky ha anche detto che proprio quel il film del 1940 "non ha distrutto il vero dittatore, ma grazie a quel film il cinema non è rimasto in silenzio”.
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Zelensky ha poi anche detto:
"Il 24 febbraio la Russia ha iniziato una guerra di proporzioni enormi contro l'Ucraina, con l'intenzione di spingersi in Europa... Centinaia di persone muoiono ogni giorno. Non si rialzeranno dopo l'applauso finale... Il cinema resterà in silenzio o ne parlerà? Se c'è un dittatore, se c'è una guerra per la libertà, ancora una volta, tutto dipende dalla nostra unità. Il cinema può rimanere fuori da questa unità?... Abbiamo bisogno di un nuovo Chaplin che dimostri che, nel nostro tempo, il cinema non è silenzioso".
E citando proprio Il grande dittatore di Chaplin Zelensky ha chiuso il suo intervento così:
"A tutti coloro che mi ascoltano dico: non disperate. L'odio degli uomini passerà, i dittatori moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. E finché gli uomini non saranno morti la libertà non perirà mai. Dobbiamo conquistare questa vittoria e abbiamo bisogno del cinema per far sì che questa penda dalla parte della libertà".
Zelensky, prima di diventare il presidente dell’Ucraina, è stato un ex attore e ha interpretato un improbabile presidente ucraino nella serie tv satirica Servant of the People, show televisivo che ha preceduto la sua effettiva elezione alla presidenza nel 2019.