
Perché i Maneskin hanno vinto Sanremo 2021
Con il rock di "Zitti e buoni" si sono presi il festival: "Abbiamo fatto la rivoluzione"
La serata finale di Sanremo 2021, che ha incoronato vincitori i Maneskin, ha raccolto su Rai Uno 13 milioni 203 mila telespettatori, pari al 49.9% di share.
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Maneskin: "Ancora non ci crediamo"
"Abbiamo scelto di portare quello che rappresentiamo, quello che siamo in questo momento, è stata una cosa molta f**a - hanno detto i Maneskin ai microfoni di RTL 102.5, il giorno dopo il trionfo a Sanremo 2021 - Sul momento dell’annuncio della vittoria c’è stato uno scoppio di euforia, pianto e parolacce, e a realizzarlo ci abbiamo messo un po’, anzi penso che lo stiamo ancora processando, ma è stato un dolce risveglio”.
“Dal secondo posto di X Factor, quattro anni fa, siamo cresciuti, adesso ci stiamo godendo una vittoria inaspettata con il pezzo meno papabile per la vittoria. Dedichiamo questa vittoria al pubblico che ci ha sempre sostenuto, al nostro team e alle nostre famiglie”.
Quando ci dicevano di stare "zitti e buoni"
Damiano e soci hanno voluto poi ringraziare Amadeus, anche lui collegato con RTL: "Grazie di averci dato la possibilità di partecipare a un evento così bello soprattutto in un momento del genere e aver creduto così tanto in noi ed esserti preso il rischio di far partecipare quest’anno delle realtà diverse, credo sia un bel messaggio”.
Poi un'altra dedica speciale a un professore che diceva sempre loro: "State zitti e buoni", da cui poi hanno tratto il titolo della canzone vincitrice a Sanremo 2021. Il loro è un brano potente e di ribellione, per rompere le barriere, "zitti e buoni", dicono, "fuori di testa e diversi da loro", perchè ciò che rende unici è l’essere diversi. Il pezzo parla di redenzione e voglia di spaccare il mondo con la musica, una sfida contro i pregiudizi, tema centrale nelle produzioni del gruppo.
Perché hanno vinto i Maneskin
I Maneskin sono amatissimi da un pubblico trasversale ed eterogeneo, che comprende adolscenti ma anche over 40 e 50. Sono animali da palcoscenico e ottimi musicisti, sono veri e ogni loro esibizione è un'esperienza, per loro e per chi li guarda e ascolta: sul palco portano sudore, carnalità, fratellanza, rabbia e amore, temi attuali o generazionali, il tutto raccontato attraverso sonortà graffianti ed esplosive, con richiami ai grandi del passato senza perdere la propria identità, e la splendida voce di Damiano. E, va sottolineato, hanno solo 20 anni (come racconta un loro recente successo).
Al Festival 2021 hanno battuto artisti che vantano milioni di seguaci sui social (su tutti Fedez, doppiandolo anche al televoto). Inoltre, durante la serata cover di giovedì 4 marzo, hanno regalato una performance incredibile insieme a Manuel Agnelli (sulle note di Amandoti dei CCCP, una scelta non così scontata e non di certo "sanremese").
"Abbiamo fatto la rivoluzione", scrivono i quattro ragazzi sui social. E hanno ragione. Quello che inizialmente era stato dipinto come il Sanremo più indie della storia, è terminato, con merito e coraggio, nel segno del rock più puro e crudo. Chapeau!