Le musiche dei film di Fellini nella speciale playlist di TIMMUSIC
Le composizioni più belle di Nino Rota per il grande maestro del cinema
Il 20 gennaio Federico Fellini, grande e indimenticabile maestro del cinema, avrebbe compiuto 101 anni.
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Le colonne sonore dei film di Fellini sono riconoscibili come le sue storie, i suoi personaggi, le sue atmosfere sospese fra sogno e realtà, circo e metropoli, paganesimo e cristianesimo. A firmarle fu soprattutto Nino Rota, compositore di formazione classica e autore di musica orchestrale, da camera, sacra e operistica, ma che lasciò il segno proprio per questa sua collaborazione col maestro. Quello fra Rota e Fellini è il binomio più blasonato del cinema italiano, insieme alla coppia Sergio Leone-Ennio Morricone.
La playlist firmata TIMMUSIC ci propone alcune delle composizini di Rota piè emozionanti, da Amarcord (dall'ominimo film del 1973, il più autobiografico del regista riminese) a La Dolce Vita (capolavoro del 1960 con Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, vincitore di un Oscar e della Palma d'Oro a Cannes).
Non mancano Lo Sceicco bianco, che fa parte della colonna sonora del celebre film del 1952 (con Alberto Sordi), progetto che ha dato il via alla geniale e proficua collaborazione tra Fellini e Rota, e diversi brani tratti da Otto e mezzo (del 1963, con la musa Sandra Milo), uno dei film che più hanno ispirato generazioni di registi.
Il tipico “sound” felliniano è stato una garanzia di successo, pellicola dopo pellicola, nel corso dei decenni. Le marcette da circo sfumano negli slow da grande orchestra da ballo, gli evergreen d’oltreoceano si mescolano alle canzonette del tempo di guerra e le immortali melodie, spesso improvvisate al momento per incontrare il gusto del regista, diventano archetipi dell’immaginario popolare. Fellini, con le immagini, i costumi, i dialoghi e le storie narrate nei suoi capolavori, ha trovato nelle composizioni di Nino Rota un tocco di pura magia, quell'ingrediente mancante, segreto, per cucinare sempre un piatto perfetto e inimitabile.
Ne sono un esempio lampante film straordinari come I Vitelloni (1953, altra grande prova attoriale di Sordi), La strada, Le notti di Cabiria, Luci del varietà e Il Bidone (tutti con una immensa Giulietta Masina, moglie di Federico Fellini), così come Satyricon (forse il più onirico, ambientato in una Roma imperiale al tramonto) e Giulietta degli Spiriti (arrivato subito dopo il corale Boccaccio 70), in bilico tra delirio ornamentale e beatitudine decorativa.
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