La coppia può vivere momenti di crisi o semplicemente fasi di stanchezza, ed ecco che qui fa la sua comparsa una terapia insolita che fa bene alla coppia:
la Cooking Therapy.
A confermare l’intercessione della buona cucina è un gruppo di ricerca istituito da un’azienda agro-alimentare toscana nota soprattutto per i suoi sottaceti e che, interpellando 90 esperti, confermerebbe che la buona cucina può influenzare positivamente una relazione e che il luogo più naturale dove riaccendere l’intesa è la cucina di casa propria.
Ma non pensate che siano solo le donne a doversi destreggiare ai fornelli, anche gli uomini possono cucinare e sorprendere le proprie mogli e compagne preparando una cena deliziosa.
Quindi, la zona della cucina è l’ambiente ideale per ritrovare la complicità, accendere la passione e ricreare piatti invitanti dai sapori semplici ma buoni, capaci di conquistare tutti i sensi.
Su quali basi si fonda la Cooking Therapy?
Nulla di più semplice: la scelta accurata delle materie prime, la preparazione dei cibi, l’abbinamento di spezie che assegnino sapori nuovi e insoliti.
Cucinando insieme o selezionando insieme le ricette per la cena da preparare e mettere in tavola, donna e uomo riscoprono il coinvolgimento e ritrovano l’intesa creando un’atmosfera perfetta: illuminazione, musica, tonalità (anche il volume della musica è una componente fondamentale dell’atmosfera).
La cooking therapy non si ferma, quindi, solo alla preparazione delle pietanze ma anche al tocco di stile e alla cura del dettaglio: le piante, la tavola, i fiori, le candele.
Fanno la loro parte anche la gestualità nella preparazione, nel mangiare e nel bere, tutto è come se fosse un rito lento, da gustare intensamente.