
Le 10 canzoni più amate dello Zecchino d'oro
Lo Zecchino d’oro è da molti anni una delle trasmissioni televisive più seguite dai bambini
La trasmissione che mette in gara tra loro delle canzoni per bambini ha da sempre portato alla ribalta dei motivi che sono rimasti nella storia della musica come le canzoni dei grandi.
Da Il valzer del moscerino a La sveglia birichina
Il valzer del moscerino è certamente una delle canzoni "cult" dello Zecchino d’Oro, cantata da Cristina d’Avena nell’edizione 1968 all’età di 3 anni con grande maestria come ha dimostrato poi nel resto della sua carriera. La canzone racconta la storia di Beppone che si trova nel suo giardino e vede un moscerino che improvvisa un valzer sul suo nasone, fino a quando il gatto arriva e lo spazza via facendo terminare la magia.
Il caffè della Peppina è passato alla storia per una ricetta "improbabile" grazie agli ingredienti come sette ali di farfalle e mezzo chilo di cipolle, ed al fatto che non si bevesse la mattina. Questa canzone venne eseguita durante la 13esima edizione, che si svolse nel 1971 ed è rimasta una delle più divertenti mai eseguite. Cantata da moltissimi bambini, Il coccodrillo come fa? Che venne presentata nell’edizione 1993 della manifestazione, descrive i versi di tutti gli animali e alla fine quello del coccodrillo resta un mistero.
Un altro brano molto cantato dai bambini è senza dubbio Quarantaquattro gatti, che descrive la discussione di 44 gatti che si ritrovano tutti insieme nella cantina di un palazzone. Tra gli argomenti di discussione i pasti garantiti e le comode poltrone. Ma la parte principale è la marcia dopo la fine della riunione con i gatti "in fila per sei col resto di due". La canzone dei gattini senza padrone venne eseguita durante l’edizione del 1968.
La sveglia birichina è una canzone che fece parte delle protagoniste dell’edizione 1973 dello Zecchino d’Oro. Una sveglia che tutte le mattine, con la massima puntualità sveglia tutta la famiglia e la butta giù dal letto. Il lato positivo è quello che la domenica mattina tace permettendo a tutti di dormire.
Da Per un ditino nel telefono a Katalicammello
Per un ditino nel telefono racconta le disavventure che succedono quando il fratellino piccolo si diverte a giocare con il telefono facendo intervenire i carabinieri, la guardia medica, la polizia ed i vigili del fuoco. Un disastro completo quello narrato in questa canzone dell’edizione 1967. Con Le tagliatelle di nonna Pina si torna ad una canzone che vede i bambini carichi di mille impegni, dalla scuola allo sport, che vogliono mangiare le tagliatelle preparate da Nonna Pina, anche a colazione.
Un’amicizia in bilico per un gatto nero. Quando si desidera ardentemente un gatto nero si è pronti ad offrire in cambio altri animali, ma la consegna di un gatto bianco fa saltare l’accordo e quindi l’amicizia tra i bambini. Volevo un gatto nero è una canzone dell’edizione 1969. Ancora animali in primo piano per Cocco e Drilli, due coccodrilli che vivono in Marocco e sono innamorati. Quando un cacciatore vuole catturare Drilli per fare delle borsette con la sua pelle, tutti gli altri si uniscono e lo cacciano via.
Presentata nell’edizione del 1997, Katalicammello descrive un cammello ecologico, amico dell’ambiente. Il Katalicammello sfrutta l’energia solare e potrebbe rappresentare una ottima soluzione per il traffico convulso, grazie anche alla mancanza del tubo di scappamento. Inoltre non inquina e piace molto ai bambini. Il Katalicammello è una canzone dell’edizione 1967 dello Zecchino d’Oro.