
Ecosistema: che cos'è e come si forma
Un ecosistema è costituito dalla totalità degli organismi viventi e non viventi: scopriamo di più!
Esempi di ecosistemi
Esempi comuni di ecosistemi sono la Macchia Mediterranea, il deserto, la foresta, gli oceani, la tundra, la steppa, la savana.
Occorre inoltre sottolineare che quanti più elementi ci sono all’interno di un determinato ecosistema, tanto più quest’ultimo si dimostrerà in grado di resistere al meglio alla scomparsa di un dato numero di esemplari. In questo modo, il ripristino dell’equilibrio iniziale appare poi più semplice. Di converso, nel momento in cui si registra l’estinzione di determinate specie, l’ecosistema si indebolisce in maniera considerevole. Nei casi peggiori potrebbe addirittura andare inevitabilmente incontro ad un crollo.
L’importanza dei legami delle specie negli ecosistemi
All’interno degli ecosistemi, i legami di natura causa-effetto tra le specie diventano imprescindibili. A fronte di eventuali cambiamenti, solo gli esemplari più forti sopravvivono e proliferano, perché sono stati in grado di adattarsi. Così l’ecosistema si mantiene vivo.
La vita e la fertilità di un ecosistema dipendono dall’equilibrio
Affinché la fertilità di un ecosistema prosegua senza intoppi è fondamentale che vi sia uno stato di equilibrio. Questo po’ essere recuperano se l’estinzione o la modifica delle specie avviene in maniera graduale e, soprattutto, naturale. Se invece, come purtroppo accade oggi, questi cambiamenti avvengono in maniera troppo brusca, ci sono tutti i presupposti di una caduta dell’ecosistema. Il motivo è che non vi è il tempo a sufficienza per trovare un nuovo equilibrio. Quindi, la stabilità finisce per essere compromessa.
Lo sbiancamento del corallo, dovuto all’aumento di temperatura nelle acque degli oceani, è un fenomeno distruttivo che sta portando alla morte le barriere coralline. Questo è un fulgido esempio di rischio di crollo di un ecosistema.
Cosa sta accadendo nel nostro pianeta?
Scenari come quelli in questione stanno portando all’estinzione di massa di numerose specie di fauna e di flora. L’agricoltura intensiva, la caccia illegale di specie protette, l’impiego di pesticidi e di fertilizzanti, i gas serra che inquinano l’aria e l’acqua stanno distruggendo il pianeta. Basti pensare che in 50 anni circa, il 40% del plancton, principale fonte di cibo per i pesci, nonché importante fonte di ossigeno del pianeta, è andato perduto. Lo stesso discorso è valido per le api, protagonisti dell’impollinazione delle piante. La loro diminuzione è sempre più evidente.
Conclusioni
Onde evitare di veder crollare l’ecosistema, la nostra generazione dovrà lasciare il pianeta in condizioni migliori di come lo ha trovato. E così per le generazioni future. Solo con un aumento della biodiversità, la capacità di recupero sarà destinata a crescere.