Nonostante gli avvertimenti degli scienziati e i numerosi studi condotti sull’ambiente e il surriscaldamento globale, siamo ben lontani dall’aver assunto abitudini green, adatte a un cambiamento di rotta. I dati sono infatti molto preoccupanti e riguardano proprio le emissioni causate dagli sprechi alimentari nel mondo: tonnellate di CO2 che vanno a ledere, ancora una volta, il benessere del pianeta.
I dati preoccupanti sullo spreco di cibo e l'inquinamento
Da indagini approfondite condotte nell’arco di due anni, è emerso che c’è una stretta correlazione tra lo spreco di cibo e la presenza di gas serra nell’atmosfera, in particolar modo di anidride carbonica. L’ammontare delle emissioni sarebbe di 3,3 tonnellate di CO2, una cifra decisamente preoccupante.
Da tempo le principali organizzazione scientifiche - appoggiate dalle Nazioni Unite - hanno evidenziato l’importanza di ridurre gli sprechi alimentari, oggi in aumento nei Paesi più sviluppati del mondo. Un utilizzo più consapevole delle risorse potrebbe rappresentare infatti l’unica via per ridurre drasticamente le emissioni e l’inquinamento atmosferico.
È fondamentale correre al più presto ai ripari contro le emissioni e la fame nel mondo
Ridurre gli sprechi - che interessano circa un terzo di tutto il cibo prodotto a livello grobale - è cruciale anche per la ridistribuzione di queste risorse e per combattere fenomeni ormai tristemente noti come la fame del mondo.
Sebbene negli anni si sia fatto molto per tentare di ridurre la malnutrizione e la denutrizione nelle zone più povere della terra, i Paesi interessati da problematiche alimentari sono in crescita e senza un serio cambiamento di rotta da parte dei Paesi più industrializzati, gli sprechi sono destinati ad aumentare e a causare sempre più emissioni tossiche. La riduzione dell’inquinamento avrà un impatto positivo su diversi fronti, non solo un miglioramento della qualità della vita, ma anche il controllo di eventi atmosferici pericolosi, provocati proprio dal surriscaldamento globale.
Per questo è cruciale che i potenti della terra, i governi e i Paesi interessati da questi sprechi studino a fondo la questione per stilare un piano preciso. Di fronte a questa necessità impellente è stato anche individuato il 2021 come "Anno Internazionale dell’Alimentazione", durante il quale sarà di primaria importanza riflettere sugli eventi degli ultimi tempi, sui livello di inquinamento e sull’importanza del cibo per l’umanità e per l’ambiente.