Il 2020 è stato uno degli anni più caldi di sempre, nonostante le chiusure, con conseguente riduzione degli spostamenti e delle attività produttive, secondo i dati di Copernicus, il consorzio europeo per l’osservazione delle condizioni della Terra. Come riporta Il Post, analizzando il report, la temperatura media globale dell’anno appena passato è paragonabile a quella del 2016, la più alta mai registrata. A livello mondiale, è di 1,25 gradi centigradi più alta rispetto al periodo pre-industriale (in Europa addirittura 1,6). Nei luoghi freddi, soprattutto nella zona artica, addirittura la temperatura è stata di 3-6 gradi più alta rispetto a 150 anni fa.
Le conseguenze di questo aumento, dallo scioglimento del permafrost all’innalzamento del livello dei mari, fino alle siccità e alle catastrofi naturali, sono devastanti. Secondo il Met Office britannico, citato sempre dal Post, negli ultimi 30 anni la concentrazione di CO2 è aumentata del 25 per cento, per colpa dell’attività umana, e se non cesseranno le emissioni, la crisi climatica continuerà a peggiorare. In Italia la temperatura è aumentata di almeno un grado negli ultimi cinquant’anni in 7.540 comuni su 7.669, con il record di Novate Mezzola (Sondrio): +4,1 gradi centigradi.