
La ricostruzione dell’agguato all'ambasciatore italiano in Congo
Imboscata nel cuore del parco dei gorilla. Dubbi sugli autori: milizie, briganti o Isis
Cosa sappiamo dell’agguato nella Repubblica democratica del Congo nel quale sono stati uccisi l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo?
I Fatti noti
Facciamo un po’ di ordine mettendo in fila i fatti noti, seguendo la ricostruzione fatta dal quotidiano la Repubblica.
–L’agguato è avvenuto la mattina di lunedì 23 febbraio 2021 nel Parco nazionale Virunga nella Repubblica democratica del Congo, un’area che confina a est con l’Uganda e a sud con il Ruanda.
–Attanasio stava andando da Goma verso Rutshuru per un’ispezione delle attività del World Food Programme. Il convoglio era composto da due veicoli con complessivamente sette persone a bordo. Nella prima delle due auto viaggiavano Attanasio, Iacovacci e Milambo.
–Nei pressi di Kibumba il convoglio viene attaccato da uomini armati che sparano ripetutamente.
–Milambo viene colpito e ucciso; Attanasio e Iacovacci vengono feriti e trascinati fuori dall’auto e portati nella foresta.
– Intervengono i ranger del parco e una unità dell’esercito congolese per soccorrere i due italiani. Ma durante lo scontro a fuoco Attanasio viene colpito a morte. Iacovacci viene portato con gli assalitori e ucciso dopo un chilometro e mezzo.
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Zona di guerra
La zona è teatro di numerosi scontri a fuoco nel quadro di una guerra infinita che dura dal 1994, dopo il genocidio hutu in Ruanda e la fuga di di decine di migliaia di hutu in Congo. Alla guerra, che ha provocato almeno tre milioni (3 milioni) di morti partecipano numerose milizie e in passato hanno partecipato numerosi eserciti regolari: congolesi, ugandesi, ruandesi, sudanesi e libici, come spiega Pietro Del Re su Repubblica. È un conflitto intricato dai molti risvolti e protagonisti, al cui centro c’è il controllo delle immense risorse naturali della zona.
Chi è stato
Sugli autori dell’agguato non è ancora stata fatta chiarezza. Nella zona operano diverse milizie; ma anche gruppi di briganti che attaccano contadini, allevatori e i villaggi. Secondo alcune fonti poi, potrebbe anche essere implicata la cellula locale dell’Isis. Secondo Del Re, le autorità di Kinshasa sospettano fortemente del gruppo delle Forze Democratiche Alleate, che fra le milizie è considerata fra le più feroci.