- A un giorno dalle due devastanti deflagrazioni che hanno distrutto l’area portuale di Beirut, sono almeno 135 le vittime e circa 5.000 i feriti, secondo quanto comunicato dal canale libanese Al Manar Tv.
- Il numero dei dispersi sotto le macerie, invece, continua a rimanere imprecisato: si parla di “decine di persone” almeno.
- 300mila, invece, gli abitanti che sono rimasti senza casa.
- A quanti possono è stato consigliato di lasciare la città a causa dei gas spriogionati durante l’esplosione, che nel lungo periodo, secondo il ministro della Salute libanese Hamad Hasan, potrebbero avere effetti letali.
- Secondo una prima stima comunicata dal governatore della capitale, dove è andato distrutto metà del territorio cittadino, i danni causati dalla doppia esplosione superano i 3 miliardi di dollari.
- In seguito alla richiesta da parte del Libano, l’Ue ha attivato il meccanismo di protezione civile. Questo significa che invierà “100 pompieri altamente qualificati, con veicoli, cani ed attrezzature specializzati nella ricerca e salvataggio in zone urbane. Lavoreranno con le autorità libanesi per salvare vite”. Lo ha reso noto il commissario alla gestione delle crisi, Janez Lenarcic.
- Il messaggio di Papa Francesco dopo l’esplosione è stato: "Preghiamo per le vittime e per i loro familiari, e preghiamo per il Libano, perché con l'impegno di tutte le sue componenti sociali politiche e religiose possa affrontare questo momento così tragico e doloroso, e con l'aiuto della comunità internazionale superare la grave crisi che sta attraversando".
- E quello che il presidente Sergio Mattarella ha inviato al Presidente della Repubblica Libanese, Michel Aoun: "Ci stringiamo con affetto all'amico popolo Libanese. Il nostro pensiero va alle numerosissime vittime della tragedia e alle loro famiglie, mentre con viva speranza auguriamo ai feriti una pronta e completa guarigione".