
Congo: uccisi l’ambasciatore Attanasio e un carabiniere della scorta
Morto anche l’autista del convoglio dell’Onu con il quale viaggiavano
Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo; Vittorio Iacovacci, il carabiniere della scorta; e un autista sono stati uccisi in un attacco a un convoglio dell’Onu in una zona orientale del Congo – la provincia del Nord-Kivu – avvenuto lunedì 22 febbraio.
La dinamica dell’attacco e l’obiettivo non sono chiari.
Secondo una fonte diplomatica di Kinshasa – citata dall’Ansa – l’ambasciatore Attanasio è deceduto dopo essere stato ferito da colpi d’arma da fuoco all’addome ed è arrivato all’ospedale di Goma in condizioni critiche.
Attacco di un gruppo armato
Secondo Repubblica, “l’attacco è avvenuto intorno alle 10 (le 9 italiane) presso la cittadina di Kanyamahoro. Sono molti i gruppi armati che operano nella zona dei monti Virunga, fra Congo, Ruanda e Uganda, e spesso prendono di mira i ranger del parco, famoso per i gorilla di montagna. Fonti sostengono che la milizia responsabile appartenga ai ribelli rwandesi, che superano il confine per rubare, uccidere e rapire”.
L’ambasciatore Luca Attanasio aveva 43 anni; il carabiniere Vittorio Iacovacci aveva 30 anni ed era in servizio presso l’ambasciata italiana dal settembre del 2020. Non è ancora nota l’identità dell’autista.
Attanasio era nato a Saronno, in provincia di Varese, era sposato con Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria “Mama Sofia” a sostegno delle donne in Africa. Padre di tre bimbe, con la moglie lo scorso ottobre aveva ricevuto il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace.
Dal 5 settembre 2017 era capo missione a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, dove era stato riconfermato in qualità di Ambasciatore Straordinario Plenipotenziario accreditato in RDC.