L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha deciso di rallentare sulla quarta dose di vaccino anti-Covid e, in particolare, sulla sua estensione alle fasce a minor rischio di sviluppare la malattia grave o il decesso.
Il motivo della decelarazione sul secondo booster, ha fatto sapere l'agenzia, è legato al fatto che i dati finora disponibili in merito mostrano "alcuni benefici a breve termine nelle categorie a più alto rischio (operatori sanitari, over 60 e persone immunocompromesse). Tuttavia, le informazioni sono disponibili solo per i vaccini mRna e ci sono dati limitati sulla durata della protezione e sui benefici di un secondo booster per i giovani sani".
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In collaborazione con un gruppo di esperti di immunizzazione, l'Oms ha quindi modificato le raccomandazioni provvisorie sulla quarta dose riconoscendo al contempo che esistono "crescenti evidenze sul valore di una dose di richiamo aggiuntiva per alcuni gruppi di popolazione", ma anche alcune "lacune nella ricerca".
Ecco perché, dopo avere esaminato i dati di sette studi pubblicati sulla quarta dose, l'agenzia ha sottolineato che sono "necessari ulteriori dati per valutare i benefici di un secondo booster per altri gruppi di popolazione e piattaforme vaccinali" più differenziate. "Quando questi dati saranno disponibili, il Sage aggiornerà le sue raccomandazioni di conseguenza", viene fatto sapere infine.