
Covid, cosa sappiamo della variante brasiliana
L'Italia e altri stati hanno già imposto lo stop ai voli dal Brasile
Dopo quelle inglese e sudafricana, è stata scoperta una nuova variante del virus Sars-Cov-2: quella brasiliana.
- Le varianti brasiliane sono in realtà due: la B.1.1.28 (K417N / E484K / N501Y), ribattezzata P.1, e la B.1.1.28 (E484K).
- La mutazione che hanno subito, la E484K, è la stessa della variante sudafricana.
- L’Imperial College di Londra e le università di Oxford e di San Paolo sono riuscite a sequenziare il ceppo P.1 a Manaus (capitale dello stato brasiliano di Amazonas) pubblicando i risultati in questo studio. I ricercatori affermano che questo "contiene una costellazione unica di mutazioni, comprese diverse mutazioni di importanza biologica note come E484K, K417T e N501Y".
- Le variante brasiliana, nonostante le somiglianze con quella sudafricana, sembra essere sorta in maniera indipendente, probabilmente in seguito a un rapido aumento dei casi sul territorio sudamericano, riferisce lo studio.
- Un altro studio condotto dall'Università di Siena (il cui obiettivo era verificare la penetrabilità del plasma neutralizzante di un paziente convalescente “sottoposto” al virus “autentico”), la variante brasilana è più pericolosa perché in grado si sfuggire agli anticorpi. Nella mutazione E484K, infatti, il plasma ha neutralizzato completamente il virus per 7 passaggi, ma dopo 45 giorni il virus ha trovato una via d'uscita, riemergendo l'80esimo giorno.
- Non solo. La variante brasiliana è anche ritenuta responsabile della re-infezione di un paziente di 30 anni già guarito dalla malattia in occasione di un precedente contagio.
- Mentre sono in corso ulteriori studi per approfondire la conoscenza del nuovo ceppo, alcuni governi, Italia inclusa, hanno già imposto lo stop dei voli da e per il Paese sudamericano. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato su Facebook: “Ho firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dal Brasile e vieta l'ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione. È fondamentale che i nostri scienziati possano studiare approfonditamente la nuova variante. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza”.
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