La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha parlato dell'emergenza gas senza peli sulla lingua: 'La cosa migliore da fare è prepararsi al peggio', ha detto al termine del vertice Ue del 24 giugno annunciando che un 'piano comune europeo per la riduzione d'emergenza della domanda' di energia sarà presentato a luglio, mentre sulle ipotesi di price cap e di riforma del mercato dell'elettricità 'abbiamo deciso che ne discuteremo alla prossima riunione ordinaria del Consiglio europeo, che è prevista ad ottobre', quindi le proposte dell'esecutivo Ue sono attese 'entro l'estate'.
'Stiamo lavorando su diversi modelli - ha aggiunto la presidente - non solo su come limitare i prezzi dell'elettricità, ma anche su come riformare il modello di mercato' in cui oggi 'è il gas a determinare il prezzo dell'elettricità' in quanto fonte più costosa quanto necessaria all'approvvigionamento energetico dell'Ue.
'Non solo nelle ultime settimane e mesi, ma anche nell'ultimo anno abbiamo visto quanto Gazprom abbia non riempito le riserve di gas' dei Paesi Ue, ha continuato la presidente, ricordando che 'finora dodici Stati membri sono stati totalmente o parzialmente tagliati fuori dalla fornitura di gas dalla Russia'.
Nonostante le difficoltà 'non ci sarà alcun ritorno alle fonti fossili a buon mercato' perché 'alla base dei nostri problemi c'è la nostra dipendenza dalle fonti fossili dalla quale dobbiamo sbarazzarci', ha precisato von der Leyen.
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'Le forniture di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti all'Unione europea sono aumentate del 75% rispetto allo scorso anno', ha detto ancora, ricordando i recenti memorandum sulle forniture da Egitto e Israele e 'l'aumento del 15% delle forniture di gas in arrivo dalla Norvegia e di oltre il 90% dall'Azerbaigian'.
Questi Paesi 'hanno tutti compreso che questa è una perfetta opportunità di business per guadagnarsi un nuovo importante cliente per gli anni a venire colmando il vuoto lasciato dalla Russia', ha concluso von der Leyen.
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