Che cosa possiamo ancora imparare dalla storia della Shoah? Prima di tutto – risponde Piotr Cywiński, direttore del Museo di Auschwitz – la storia dell’Olocausto degli ebrei e delle altre vittime, come i Rom e i Sinti, gli omosessuali o gli oppositori politici, per mano dei nazisti, ci deve spronare a combattere l’indifferenza davanti alle persecuzioni, alle discriminazioni, alla cultura del rifiuto e della morte.
Indifferenza
Combattere anche l'indifferenza che ci circonda oggi: il silenzio dei cosiddetti bystanders, i testimoni che girano lo sguardo altrove davanti ai massacri e alle persecuzioni. Per esempio dei Rohingya in Myanmar, di un milione e mezzo di Uiguri chiusi nei campi di detenzione voluti dal governo cinese, o della sofferenza di chi nello Yemen non ha cibo per nutrirsi. O dei migranti che muoiono ai confini del mondo ricco.
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Il silenzio dei testimoni
Cywiński è stato intervistato dal Guardian in occasione del Giorno della memoria 2022. Dal suo ufficio in un ex ospedale per le SS, lo storico (49 anni, polacco) vede gli edifici che ospitavano le camere a gas e i forni crematori.
Cywiński ammette che gli eventi dell’Olocausto non possano essere comparati a nulla di quanto avviene oggi; e tuttavia tiene a trasmettere ai visitatori la necessità di considerare e osservare oggi e nelle proprie vite il tema del “silenzio dei testimoni”.
Auschwitz il risultato del progetto del regime nazista
L’attuale direttore del Museo lavora per aggiungere alla grande quantità di documenti, artefatti, testimonianze sul campo di concentramento e sterminio, anche una nuova sezione dedicata alle SS e agli amministratori del campo. Vorrei che fosse chiaro per tutti – dice Cywiński – che questo non era un luogo isolato apparso improvvisamente, ma che fu invece il risultato di un progetto creato, costruito e sviluppato negli anni dal regime nazista.
La Auschwitz Pledge Foundation contro l'indifferenza all'odio, oggi
Il Museo di Auschwitz resterà focalizzato sulla Shoah. Cywiński tuttavia ha lanciato proprio in questi giorni la Auschwitz Pledge Foundation per aiutare i gruppi della società civile che in tutto il mondo si battono per combattere l’indifferenza all’odio. SI tratta di progetti riguardanti l’antisemitismo, il razzismo, la misoginia, l’omofobia, la transnfobia e le discriminazioni contro migranti e rifugiati.
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Fonti e approfondimenti