
Hong Kong, Joshua Wong è stato condannato a 13 mesi di carcere
La polizia ha arrestato (di nuovo) anche Jimmy Lai, che dovrà rimanere in prigione fino ad aprile 2021
L’attivista di Hong Kong Joshua Wong, noto per aver guidato le rivolte contro il governo cinese ed essersi battuto per la democrazia nell’ex colonia britannica, è stato condannato mercoledì 2 dicembre a 13 mesi di carcere con l’accusa di aver organizzato nell’ottobre del 2019 una protesta fuori dal quartier generale della polizia.
I fatti, per cui lo stesso Wong si è dichiarato colpevole davanti ai giudici a metà novembre, risalgono a prima dell’approvazione della legge sulla sicurezza nazionale approvata da Pechino – legge che ha l’obiettivo ufficiale di arrestare chiunque compia “attività terroristiche, di sedizione, sovversione e secessione”.
Ma non è la prima volta di Wong: nel 2019 era rimasto in carcere per due mesi perché accusato di “oltraggio alla corte” e, di nuovo, era stato arrestato lo scorso 24 settembre per aver violato la legge che ad Hong Kong vieta l’utilizzo di maschere durante i raduni pubblici e per aver incitato i residenti a rivoltarsi al governo cinese.
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Contemporaneamente alla condanna di Wong, veniva arrestato – di nuovo – l’editore e attivista democratico nonché proprietario del tabloid Apple Daily Jimmy Lai (avevamo parlato qui del suo primo arresto e del perché facesse paura). L’accusa, in questa occasione, è di frode: Lai avrebbe usato illegalmente i locali della propria azienda. Il tribunale, inoltre, gli ha negato la libertà su cauzione e dovrà rimanere in carcere fino alla prossima udienza prevista ad aprile 2021.