
Perché l'Iran ricomincia ad arricchire l'uranio
L'Europa non ha aiutato Teheran a disinnescare le sanzioni Usa
Domenica 7 luglio 2019 l'Iran comincia ad arricchire l'uranio, violando così l'impegno sottoscritto nel trattato sul nucleare del 2015.
Hassan Rohani, presidente iraniano, aveva annunciato ripetutamente questo passo.
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Dopo l'uscita dall'accordo Trump ha via via annunciato e applicato una serie di sanzioni economiche che stanno isolando l'Iran e minacciano la crescita economica del paese. Proprio con l'obiettivo di far crescere l'economia del paese, i quale i fautori iraniani delle relazioni con l'occidente avevano giustificato il nuclear deal, fortemente voluto anche dal presidente Obama nel 2015.
Il limite che l'Iran intende violare è il 3,67% fissato nel nuclear deal. Si tratta di un arricchimento necessario per le attività pacifiche, ha dichiarato Ali Akbar Velayati, consigliere per gli affari internazionali dell'Ayatollah Ali Khamenei, leader supremo della Repubblica islamica.
Le "colpe" europee
Velayati oltre ad accusare gli americani di aver violato direttamente l'accordo ha sottolineato come gli europei l'avrebbero invece fatto indirettamente: non hanno rispettato il deal del 2015 pur senza averlo mai detto apertamente. Nel maggio 2019 infatti l'Iran ha chiesto ai Paesi che avevano firmato il trattato un aiuto per superare le sanzioni statunitensi. Aveva concesso 60 giorni. I due mesi che ora scadono.
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha convocato per mercoledì prossimo una "riunione speciale" sul programma nucleare iraniano.
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(Foto: il presidente dell'Iran, Hassan Rouhani, Fotogramma)