
Navalny: "C'è Putin dietro al mio avvelenamento"
La prima dichiarazione dell'attivista dopo essere uscito dall'ospedale di Berlino
L'attivista russo Aleksei Navalny, dimesso dall'ospedale Charité di Berlino dove è stato ricoverato dopo essere stato male lo scorso 20 agosto, in un'intervista con il quotidiano tedesco Der Spiegel ha accusato il presidente Vladimir Putin di essere dietro il suo sospetto avvelenamento con l'agente nervino Novichock.
"Dichiaro che Putin è dietro il crimine e non ho altre versioni di quello che è successo", ha dichiarato Navalny.
E interrogato sulle sensazioni fisiche provate nel momento in cui l'agente nervino ha iniziato a fare effetto, ha spiegato: "Non senti alcun dolore ma sai che stai morendo".
L'attivista ha poi affermato che intende senza dubbio tornare in Russia: "Il mio compito ora è di restarci senza paura.
I medici tedechi e il suo staff sospettano che l’esponente politico russo e noto oppositore del regime del presidente Putin sia stato avvelenato sull'aereo che dalla Siberia lo stava riportando a Mosca il 20 agosto. Dalla Russia è poi stato trasferito in Germania, a Berlino, dove è stato tenuto in coma farmacologico per essere curato. Si è risvegliato il 7 settembre e si sta ora sottoponendo alla riabilitazione.
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