
L’ONU ha riconosciuto le proprietà medicinali della cannabis
La sostanza è stata rimossa dalla tabella che la affiancava ad eroina e cocaina
La mattina del 2 dicembre la Commission on Narcotic Drugs dell’ONU (CND), l’organo esecutivo per la politica sulle droghe delle Nazioni Unite, ha riclassificato la cannabis riconoscendone ufficialmente le proprietà medicinali.
Dei 53 stati membri della CND riuniti a Vienna, 27 hanno votato a favore (Italia compresa), 25 contro (tra cui, in Europa, la Repubblica Ceca e l’Ungheria, e gran parte dei paesi asiatici e africani) e uno si è astenuto (Ucraina).
Con 27 voti a favore (Italia inclusa) e 25 contrari, l'Onu ha deciso di rimuovere la #cannabis dalla tabella delle sostanze illegali.
In particolare, la cannabis è stata cancellata dall’elenco delle sostanze stupefacenti più pericolose: la cosiddetta “Tabella IV” (una delle quattro tabelle che dal 1961 classificano le piante e i loro derivati psicoattivi a seconda della loro pericolosità), che la vedeva affiancata a sostanze come eroina e cocaina.
Dal 2007 in Italia è consentito l’utilizzo terapeutico della cannabis solo dietro regolare prescrizione medica, ma spesso il fabbisogno supera la produzione e importazione del farmaco. Nello specifico, secondo il report Estimated World Requirements of Narcotic Drugs 2020 dell'International Narcotics Control Board, il nostro Paese necessiterebbe di 1.950 kg di cannabis medica ogni anno, ma nel 2019 lo Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze ne ha prodotti solo 157 kg, il che ha costretto lo Stato ad acquistarne altri 252 kg dall’Olanda.
Marco Perduca, che coordina la campagna "Legalizziamo!" per l’Associazione Luca Coscioni, ha scritto sul suo sito internet che “la decisione di oggi toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici” e che “finalmente la scienza diventa un elemento fondamentale per aggiornare decisioni di portata globale”.
La rimozione della cannabis dalla lista delle sostanze più dannose non avrà effetti immediati, ma il voto faciliterà la ricerca scientifica associata a malattie come il Morbo di Parkinson, la sclerosi, l’epilessia, il dolore cronico e il cancro.