
"Nel mondo sono stati persi 112 miliardi di giorni di scuola"
Li ha contati Save the Children. È l'effetto della pandemia
Tra il 16 febbraio 2020 e il 2 febbraio 2021, secondo i dati diffusi da Save the Children, gli alunni di tutto il mondo hanno perso in media 74 giorni di scuola ciascuno.
Il rischio maggiore in assenza di una didattica efficace anche a distanza, è paragonabile ad una perdita secca di 0,6 anni di scuola e di un aumento fino al 25% della quota di bambini della scuola secondaria inferiore al di sotto del livello minimo competenze.
E ad accusare maggiormente il colpo sono i bambini più poveri, soprattutto in America Latina, Caraibi e Asia meridionale, Paesi in cui è stato perso quasi il triplo dell'istruzione degli studenti dell'Europa occidentale, dove l'accesso ad internet è più diffuso. Ma non ovunque. In Norvegia, per esempio, nonostante quasi tutti i giovani tra i 9 ei 18 anni abbiano accesso a uno smartphone, il 30% non ha accesso a un pc a casa. Nei Paesi Bassi, un bambino su cinque non ha un computer o un tablet per l'apprendimento da remoto.
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L'istruzione persa in Italia in un anno di pandemia
Ecco, guardando solo all'Italia, cosa dicono i numeri di Save the Children:
- I bambini delle scuole dell’infanzia a Bari hanno potuto frequentare di persona 48 giorni sui 107 previsti, contro i loro coetanei di Milano che sono stati in aula tutti i 112 giorni in calendario.
- Gli studenti delle scuole medie a Napoli sono andati a scuola 42 giorni su 97.
- Gli alunni di Roma sono stati in presenza per tutti i 108 giorni previsti.
- Per quanto riguarda le scuole superiori, i ragazzi e le ragazze di Reggio Calabria hanno potuto partecipare di persona alle lezioni in aula per 35,5 giorni contro i 97 del calendario, mentre loro coetanei di Firenze sono andati a scuola 75,1 giorni su 106.
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