L’intelligence britannica ritiene che il 25% delle forze russe inviate in Ucraina siano fuori uso. Si tratta di un quarto dei 120 battaglioni tattici che a loro volta rappresentano il 65% del potenziale totale di terra russo. In particolare, le “Vdv”, unità d’elite dell’esercito russo, sono tra le più logorate.
Le difficoltà russe
Ora, spiega Antonello Guerrera su Repubblica, l’esercito di Kiev sta cercando di tagliare le vie di rifornimento per i russi nel Donbass. Nelle ultime ore infatti gli incursori di Kiev hanno distrutto un ponte nella regione russa del Kursk, proprio al confine. Gli ucraini continuano inoltre, spiega Antonello Guerrera su Repubblica, a fare scorribande nelle città russe vicine alla frontiera; ieri, nella regione di Belgorod, a 40 chilometri dal confine, ci sono state altre esplosioni. Si tratta del ventesimo episodio simile, durante i quali gli elicotteri ucraini colpiscono i depositi della Gazprom.
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La moria dei generali
Ad aggravare la situazione russa arriva anche la voce, diffusa da Kiev, del ferimento a Izyum del capo di Stato maggiore di Putin, Valery Gerasimov; la notizia è stata però smentita dal New York Times, in quanto pare che Gerasimov avesse già lasciato Izyum prima dell’attacco. Kiev annuncia inoltre la morte del decimo generale russo dall’inizio del conflitto, Andrei Simonov.
Una buona notizia arriva da Mariupol, dove lunedì, seppur a singhiozzo, sono stati evacuati i primi 100 civili assediati nell’acciaieria della città.