
Perché non verrà usato il 25° emendamento contro Trump
Pence: “Sarebbe un precedente terribile”. Ora quindi si (ri)parte con l'impeachment
Come anticipavamo qui, la Camera degli Stati Uniti ha chiesto formalmente al vicepresidente Mike Pence di invocare il 25esimo emendamento e rimuovere così Donald Trump dal suo incarico alla Casa Bianca.
Pence ha fatto sapere in una lettera inviata alla presidente della Camera Nancy Pelosi di essere contrario a questo tipo di soluzione.
“Non ritengo che sia nel miglior interesse del Paese o in linea con la Costituzione”, si legge nella lettera, che invita i democratici a “evitare azioni che dividerebbero e infiammerebbero ulteriormente. L'energia della nostra amministrazione è diretta ad assicurare un'ordinata transizione”.
E ancora: “Ogni americano è scioccato e rattristato dall'attacco al Campidoglio.
Il no di Pence ad approvare il 25esimo emendamento ha quindi spianato la strada al processo per l'impeachment di Trump. La presidente della Camera Usa Nancy Pelosi, infatti, aveva fatto sapere lo scorso 10 gennaio che se Pence non avesse approvato l’emendamento, a partire dal 13 gennaio i deputati democratici sarebbero andati avanti con l'impeachment.
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E Pelosi, come si legge su Politico, si è già assicurata i voti necessari (218, ossia la maggioranza semplice) per mettere Trump in stato d'accusa.
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