Della variante Omicron si sa ancora poco, ma i governi di tutto il mondo hanno già cominciato a prendere le contro misure per evitare la diffusione dei contagi del ceppo individuato per la prima volta in Sudafrica. Diversi Paesi europei (oltre all'Italia, anche Austria, Germania, Francia, Paesi Bassi e Repubblica Ceca), Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Israele hanno imposto restrizioni di viaggio al Sudafrica e ai Paesi limitrofi, Botswana, Lesotho, Namibia, Malawi, Zimbabwe, Zambia ed Eswatini.
Ma la chiusura delle frontiere ai Paesi africani non è la scelta corretta secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha pubblicato una nota in cui chiede alle autorità nazionali di attenersi alle indicazioni scientifiche, senza imporre bandi sui viaggi. Il rischio della chiusura, infatti, è che si blocchino anche i canali umanitari verso questi Paesi: "Con la variante Omicron ormai emersa in diverse regioni del mondo, ricorrere a bandi sui viaggi che prendono di mira l’Africa finisce per intaccare la solidarietà globale. I limiti ai viaggi possono avere un ruolo per un minimo contenimento delle diffusione del Covid-19, ma pongono un grande peso su vite e mezzi di sussistenza".
"Se si opta per introdurre restrizioni - si legge ancora nella nota - queste non devono essere superflue, invasive o intrusive e devono avere basi scientifiche".
The Omicron variant reflects the threat of prolonged vaccine injustice. The longer we take to deliver #VaccinEquity, the more we allow the #COVID19 virus to circulate, mutate and become potentially more dangerous. pic.twitter.com/tfN5SlBiA5
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) November 28, 2021