
In Italia nel 2020 sono morte più di 700mila persone
È la cifra più alta del Dopoguerra, secondo l'Istat
Complice la pandemia di coronavirus, nel 2020 in Italia il totale dei decessi ha raggiunto per la prima volta i numeri del secondo Dopoguerra.
A rilevarlo è il Report Istat-Iss sull'impatto del Covid-19 sulla mortalità della popolazione residente, secondo cui le vittime sono state 746.146, ovvero 100.526 in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso).
Quanto ha influito il Covid-19 sulla mortalità in Italia
Sul totale, il contributo del virus a livello medio nazionale è stato pari al 10,2%.
"In tale valutazione - ha sottolineato lo studio - occorre tener conto che nei mesi di gennaio e febbraio 2020 i decessi per il complesso delle cause sono stati inferiori di circa 7.600 unità a quelli della media dello stesso bimestre del 2015-2019 e che i primi decessi di persone positive al Covid-19 risalgono all'ultima settimana di febbraio".
La seconda ondata ha influito di più
Secondo l'Istat, l'impatto della seconda ondata di epidemia sono stati più evidenti della prima sul grado di mortalità nazionale. Durante il periodo ottobre-dicembre 2020, infatti, i morti sono stati 213mila, 52mila in più rispetto alla media dello stesso periodo di ciascuno degli anni a partire dal 2015 al 2019.
Vittime soprattutto fra gli over 80
A morire di più nel 2020, rispetto alla media degli anni 2015-2019, è stata la popolazione dagli 80 anni in su, che spiega il 76,3% dell’eccesso di mortalità complessivo.
In totale sono decedute 486.255 persone di fra gli over 80 (76.708 in più rispetto al quinquennio precedente).
L’incremento della mortalità nella classe di età 65-79 anni spiega un altro 20% dell’eccesso di decessi; in termini assoluti l’incremento per questa classe di età, rispetto al dato medio degli anni 2015-2019, è di oltre 20mila decessi (per un totale di 184.708 morti nel 2020).
La geografia dei decessi nella prima ondata...
A livello geografico, il bilancio della prima fase dell'epidemia è stato particolarmente pesante per la Lombardia (+111,8%).
Per tutte le altre regioni del Nord l'incremento dei morti del periodo marzo-maggio 2020 è compreso tra il 42% e il 47%. Solo il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno registrato un eccesso di decessi più contenuto (+19,4% e +9,0%).
Al Centro Italia, l'Istat ha messo in evidenza la regione Marche (+27,7%), che si distingue rispetto all'incremento medio (+8,1%).
...e nella seconda
Diverso l'andamento della mortalità nella seconda ondata. In alcune regioni l'eccesso di mortalità dell'ultimo trimestre del 2020 ha superato quello del periodo marzo-maggio 2020: in Valle d'Aosta (+63,7% rispetto al +42,6% di marzo-maggio), in Piemonte (+53% rispetto al +47,5%), in Veneto (+44,4% rispetto al 19,4%), in FVG (+45,6% a fronte del +9,0%), nella Provincia Autonoma di Trento (65,4% vs 53,1%).
Al contrario, l'eccesso di mortalità ottobre-dicembre sulla media dello stesso periodo per 2015-2019, è più basso di quello della prima ondata in Lombardia (+37,1% contro al +111,8%), Emilia-Romagna (+25,4% sul +43,6%), Liguria (+33,9 contro +42,2%) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (+39,1% rispetto a +45,4%).
- LEGGI ANCHE: Coronavirus, le ultime news in Italia e nel mondo