La questione del blocco dei licenziamenti nel testo del decreto legge Sostegni bis è stata risolta lunedì dall’esecutivo guidato da Mario Draghi.
Una nota di Palazzo Chigi ha chiuso il caso e le polemiche che si erano levate dopo che Confindustria aveva attaccato la proroga parziale del divieto al 28 agosto.
30 giugno, fine del blocco
La soluzione è questa, come spiega l’Ansa: il blocco dei licenziamenti è fissato al 30 giugno: salta la proroga al 28 agosto per le aziende che avessero chiesto la cig Covid dall'entrata in vigore del decreto Sostegni bis entro la fine del prossimo mese.
Se invece si usa la Cig
Confermata invece la possibilità per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, dal primo luglio, senza dover pagare le addizionali fino alla fine del 2021 con l'impegno a non licenziare per tutto il periodo in cui ne usufruiscono.
Il welfare debole
Secondo Federico Fubini (Corriere della Sera) il compromesso raggiunto sul blocco dei licenziamenti è l’indicazione che “le misure decise quattordici mesi fa per ibernare l’economia restano almeno fino a fine anno”. Restano anche se cambiano.
Da giugno in avanti per l’industria medio-grande e per l’edilizia sparirà il divieto per legge di licenziare.
Resta invece, sottolinea Fubini, la convenienza a non farlo, perché le imprese potranno continuare a tenere i lavoratori nel limbo della cassa integrazione mettendone tutti i costi a carico dello Stato.
Il problema che suggerisce al governo di non accelerare sulla uscita dall’emergenza economica causata dalla pandemia è, secondo Fubini, “la fragilità di un welfare per lo più incapace di prendere in carico i disoccupati e di guidarli verso un nuovo lavoro o nuove competenze”.