
Covid, Gimbe: i contagi sono aumentati del 10% in 7 giorni
L'allarme: "La situazione rischia di sfuggire di mano"
Nuovo allarme sul fronte Covid da parte della Fondazione Gimbe, che avverte che in Italia, in soli 7 giorni (relativi cioè al monitoraggio della settimana 17-23 febbraio), i nuovi contagi sono aumentati del 10%.
Non solo: oltre al numero di infetti è cresciuto anche quello dei ricoveri in terapia intensiva e in 41 province sull'intero territorio il reparto sanitario è sotto pressione. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, invece, le Regioni continuano a muoversi in ordine sparso e la seconda dose, a quasi due mesi dall'inizio delle somministrazioni, è stata iniettata solo al 2,9% degli over 80.
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Ecco nello specifico cosa ha rilevato la Fondazione Gimbe:
- Rispetto ai sette giorni precedenti, sono risultati in aumento i nuovi casi (92.571 da 84.272) a fronte di un numero stabile di morti (2.177 da 2.169).
- In lieve riduzione i casi attualmente positivi (387.948 da 393.686), le persone in isolamento domiciliare (367.507 da 373.149) e i ricoveri con sintomi (18.295 da 18.463).
- In crescita le terapie intensive (2.146 da 2.074).
- In 11 Regioni sono aumentati i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (cioè l’incidenza del virus) e in 10 Regioni sale l’incremento percentuale dei casi totali.
- I ricoveri di pazienti Covid in ospedale hanno superato in 4 Regioni la soglia del 40% in area medica e in 8 Regioni quella del 30% delle terapie intensive.
- Insomma, dopo 5 settimane di calo si registra a livello nazionale un’inversione di tendenza e a pesare sull’innalzamento della curva epidemica è soprattuto la presenza delle varianti.
- In particolare, nella settimana 17-23 febbraio in 74/107 Province (68,5%) si è registrato un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con valori che superano il 20% in 41 province.
"Vi è la necessità di introdurre tempestivamente restrizioni rigorose nelle aree dove si verificano impennate repentine” perché “la situazione rischia di sfuggire di mano” è l'avvertimento di Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione.
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