Nel nostro viaggio nel mondo del lavoro al cospetto della grande epidemia e delle trasformazioni tecnologiche e dell'economia in corso, ci fermiamo qualche minuto sui dati della disoccupazione. O meglio sui dati relativi a chi e quanti lavorano.
Sì perché spesso facciamo confusione.
Innanzitutto, come spiega Linda Laura Sabbadini, direttora dell'Istat, su Repubblica del 6 dicembre 2021, disoccupazione e occupazione sono indicatori diversi che ci dicono cose diverse.
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Il tasso di occupazione
Ed è il tasso di occupazione l'indicatore più importante. Vale a dire, la percentuale di persone che lavora in una data settimana (comprendendo anche chi ha lavorato poche ore o chi pur avendo un lavoro è rimasto a riposo perché in ferie o malato).
Sottolinea ancora Sabbadini che il tasso di occupazione ci aiuta ad analizzare il mercato del lavoro nei sottoinsiemi che lo compongono, per esempio le donne o i giovani; o le aree geografiche: il sud rispetto al nord, per esempio.
Ed è questo dato che ci dice come sta la società a proposito di lavoro. Per dire, nel Regno Unito, il tasso di occupazione delle donne è al 70%, nei paesi nordici all'80%; in Italia al 49,5%.
In generale, più sale il tasso di occupazione, meglio è: cresce il Pil, le famiglie dispongono di redditi più alti, le donne sono più indipendenti ecc.
Disoccupazione
La disoccupazione, ci spiega in modo semplice Sabbadini, è "non avere un lavoro, nonostante lo si sia cercato attivamente nelle ultime settimane, ed essere disponibile a lavorare entro due settimane". Insomma, non basta non avere un lavoro per essere disoccupato, bisogna anche cercarlo il lavoro.
Scoraggiati
Quest'ultimo passaggio ci spiega alcune cose importanti.
1-Quando si riduce la disoccupazione non sempre abbiamo un dato da valutare come positivo. Vale a dire, la disoccupazione può diminuire semplicemente perché le persone senza lavoro si scoraggiano e smettono di cercarlo.
2-La disoccupazione quindi può diminuire anche quando l'occupazione cala: un doppio segnale di stagnazione del mercato del lavoro.
3-La disoccupazione invece può anche crescere quando l'occupazione cresce: perché in un periodo di sviluppo chi si era scoraggiato torna a cercare il lavoro. Quindi a volte il dato di crescita della disoccupazione è una buona notizia.
Quest'ultimo caso, ci ricorda Sabbadini, è quel che è successo dopo il lockdown quando l'economia è ripartita.