All'insegna dell'ottimismo e della crescita del Pil le parole di Mario Draghi successive all'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del 29 settembre della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef).
La crescita
Il documento e i commenti di Draghi sono importanti perché ci indicano come sarà la legge di Bilancio. Le misure di questa legge, ha spiegato Draghi, verranno definite in base alla loro capacità di aumentare il Pil. La crescita, ha detto Draghi, ci permette di abbassare il debito e dimostra la nostra credibilità di fronte agli investitori internazionali e determina l'aumento dell'occupazione.
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L'industria ma anche i servizi
L'ottimismo è alimentato dall'andamento dell'economia italiana in questi mesi. Come sottolinea Roberto Mania su Repubblica, è un economia che è stata trascinata dall'industria e dalle costruzioni prima, alle quali però ora si sono aggiunti anche i servizi. E gli investimenti cominciano a risentire positivamente, anche se siamo solo all'inizio, degli effetti del Pnrr.
La previsione dice che dovrebbero calare debito e deficit e liberarsi risorse per oltre un punto di Pil (circa 19 miliardi di euro) per un totale di 22,5 miliardi nel 2022 e di 76 miliardi nel triennio.
Dovrebbero poi arrivare 4,4 miliardi di maggiori entrate da destinare al taglio delle tasse e per rinnovare il Superbonus del 110% per l'edilizia.
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Il Pil in crescita
I dati del Pil attuali e le previsioni sostengono dunque l'ottimismo di Draghi. Si conferma la previsione per il 2021 di un incremento attorno al 6%, (con un buon aumento rispetto alla previsione del 4,5% indicata ad aprile nel Def): ricordiamo che è una crescita, per così dire, "di rimbalzo": perché nel 2020 il Covid aveva determinato un tracollo del 9%; Pil a +4,7 nel '22, +2,8 nel '23, 1,9 nel '24. "La sfida - dice Mania - è rendere strutturale tale tendenza".
Riforma fiscale
Contrariamente a quanto si pensava, la legge delega di riforma fiscale non è stata presentata ieri ma arriverà in Cdm la prossima settimana.