
Lo scostamento di bilancio per il nuovo decreto Ristori
Approvazioni bipartisan in Parlamento: 32 miliardi
Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato quasi all’unanimità un nuovo scostamento di bilancio, il quinto dall’inizio della crisi causata dalla pandemia di Covid-19.
A cosa serve lo scostamento di bilancio
Questo scostamento di bilancio è pari a 32 miliardi di euro.
Il nuovo decreto Ristori
Il nuovo decreto Ristori, secondo quanto illustrato dal ministro dell’Economia Gualtieri, prevede:
–la proroga della Cassa integrazione;
–la proroga del blocco dei licenziamenti ma soltanto per i settori colpiti dalla crisi;
–la parte dei ristori relative alle imprese e alle partite Iva – spiega Roberto Petrini su Repubblica – non si baserà più sui 160 codici Ateco e sui colori delle Regioni, ma riguarderà tutte le imprese che hanno registrato una perdita di fatturato durante tutto il 2020, non più quindi misurata sul solo mese di aprile, soluzione che ha causato ingiustizie su chi ha registrato perdite stagionali. Non è ancora chiaro quali saranno però le soglie per accedere ai benefici;
–nel decreto ristori anche gli aiuti per le zone montane colpite dal blocco delle vacanze sulla neve.
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Che cos’è lo scostamento di bilancio
Lo scostamento di bilancio è un indebitamento che il governo assume per coprire alcuni costi. Vengono così finanziate delle misure in deficit. Le politiche di bilancio di ogni Paese dell’Unione europea sono vincolate al proprio Obiettivo di medio termine (Omt). Si tratta un valore di saldo strutturale pari o migliore di questo indice.
L’Obiettivo di medio termine (OMT) – spiega il sito della Camera dei deputati – è un obiettivo per il saldo di bilancio strutturale, cioè definito al netto della componente ciclica e degli effetti delle misure una tantum e temporanee, che in base al regolamento (CE) n. 1466/1997 – uno Stato membro della Unione Europea si impegna a realizzare in un certo orizzonte temporale.
Deviazioni temporanee dalla misura dello 0,5 per cento – spiega sempre il sito della Camera – possono essere accettate, oltre che in presenza di eventi eccezionali, anche nel caso in cui un paese abbia effettuato riforme strutturali rilevanti (con particolare riferimento a quelle pensionistiche), con un effetto quantificabile sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, a condizione che sia comunque mantenuto un margine adeguato rispetto alla soglia del 3 per cento e che il deficit ritorni all’obiettivo di medio termine entro il periodo coperto dal programma.
Per attuare queste deviazioni serve appunto, un voto del Parlamento a maggioranza qualificata.