Il blocco italiano ai vaccini destinati all’Australia

L’Italia, esercitando il Meccanismo di controllo dell’export lanciato dalla Commissione europea a fine gennaio, ha bloccato l’esportazione di 250mila dosi del vaccino di AstraZeneca verso l’Australia.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha preso la decisione, la prima in questo senso (e per questo ripresa anche all’estero), con il benestare proprio di Bruxelles, che non ha posto opposizione al provvedimento. Le dosi, infialate nello stabilimento italiano di Anagni, sono state bloccate in quanto l’azienda non aveva ancora consegnato tutte le dosi previste all’Europa: il nuovo Meccanismo sull’export vuole proprio evitare che le dosi destinate ai paesi dell’Unione vengano rivendute ad altre nazioni, scrive La Repubblica.

 

L’Australia, dal canto suo, ha chiesto alla Commissione europea di annullare il provvedimento dell’Italia. “L'Australia ha sollevato la questione con la Commissione europea attraverso vari canali, e in particolare abbiamo chiesto alla Commissione europea di rivedere questa decisione”, ha detto il ministro della Salute australiano Greg Hunt. Il primo ministro australiano, Scott Morrison, ha invece provato a minimizzare: “In Italia, le persone muoiono al ritmo di 300 al giorno, e posso quindi capire l'alto livello di ansia in Italia e in molti paesi in tutta Europa. Sono in una situazione di crisi senza freni, non come in Australia - ha detto Morrison, come si legge su Rainews.it -. Questa particolare spedizione non era quella su cui avevamo fatto affidamento per il lancio della campagna vaccinale”.