Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ospite su Radio Cusano Campus della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ mercoledì 17 novembre, ha spiegato l'andamento dell'epidemia di coronavirus in Italia, sottolineando che i contagi sono sì in generale aumento, ma con differenze da zona a zona lungo la penisola.
“Il dato oggettivo - ha detto - è che siamo in ascesa nel numero dei casi. Va detto, però, che questa circolazione del virus non è omogenea in tutto il Paese. A Trieste i numeri cominciano a preoccupare, poi ci sono Bolzano e Gorizia. Stanno aumentando anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva. La situazione ospedaliera è, però, sostanzialmente molto tranquilla”.
Cartabellotta ha poi precisato che “l’unica regione che rischia di vedere il giallo, in tempi non lunghissimi, è il Friuli Venezia Giulia, mentre nelle altre regioni la situazione è ampiamente sotto controllo”.
Il presidente della Fondazione Gimbe si è inoltre soffermato sul ruolo dei vaccini nel limitare la crescita dei contagi, sottolineando che “al 15 novembre 2020 avevamo 7 regioni in zona rossa e 9 in zona arancione. Quindi oggi dobbiamo dire grazie ai vaccini per trovarci in questa situazione. Va detto anche che c’è stato un cambio di criteri per i colori delle regioni. Se oggi avessimo gli stessi criteri dell’anno scorso, già diverse regioni sarebbero in zona arancione e altre in zona rossa”.