
Covid, il nuovo piano vaccini dell'Italia
In seguito ai ritardi di Pfizer e AstraZeneca, cambiano le tempistiche della campagna
A causa dei ritardi nella consegna delle dosi annunciati dalle aziende produttrici Pfizer e AstraZeneca, il governo italiano è stato costretto a modificare date e modalità del piano vaccini inizialmente pensato.
- Innanzitutto, in seguito a ritardi e tagli, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha fatto sapere che slitta “di circa quattro settimane sui tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione”.
- Il piano vaccinale del 2 dicembre scorso per il vaccino Pfizer prevedeva 27 milioni di dosi di cui 8.749.000 nel primo trimestre 2021, 8,1 nel secondo trimestre, e 10,1 nel terzo.
- La riduzione dei vaccini Pfizer all’Italia è del 29,3% tra il 18 e il 24 gennaio, ed è stimata in un -20% tra il 25 e il 31 gennaio
- Il numero di dosi consegnate all’Italia nel primo trimestre 2021 diventa 15 milioni e non più 28 milioni (su 250 milioni in totale).
- Dal 15 ebbraio, comunque, la fornitura da parte di Pfizer tornerà a regime, ha fatto sapere l'azienda, sottolineando che la riduzione è stata sul numero di fiale e non di dosi.
- Fino ad oggi sono state somministrate 1.379.124 fiale, il 74,4% delle dosi complessivamente consegnate (1.853.475). Di queste, 100.863 hanno riguardato la seconda dose, quella di "richiamo", pari al 7,3% del totale delle somministrazioni effettuate. L’impegno preso a dicembre, tuttavia, era quello di vaccinare entro marzo tutte le categorie a rischio, vale a dire 7 milioni di italiani tra operatori sanitari e sociosanitari, ospiti e personale delle Rsa, over 80 e pazienti fragili, oncologici, cardiologici ed ematologici.
- Visto lo slittamento delle vaccinazioni per gli over 80, quelle per il resto della popolazione (13 milioni e 400 mila italiani tra 60 e 79 anni e altri 7 milioni e 400 mila con almeno una comorbilità cronica) slittano invece di 6-8 settimane.
- Le persone vaccinate ogni giorno saranno circa 28mila invece di 80mila inizialmente previste.
- Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca, ancora in attesa del via libera dell'Ema previsto per fine gennaio, le prime dosi dovrebbero arrivare il 15 febbraio, poi ancora il 28 e il 15 marzo. In base al piano iniziale, nel primo trimestre del 2021 sarebbero dovute arrivare in Italia 28 milioni e 269mila dosi. Entro la fine di marzo, tuttavia, le dosi a disposizione saranno meno di 15 milioni, dunque circa la metà di quanto concordato. A causa di un taglio di consegne pari al 60% in seguito a un problema di produzione, infatti, AstraZeneca consegnerà 3,4 milioni di dosi invece di 8 milioni nel primo trimestre 2021.
- Punto interrogativo, per il vaccino AstraZeneca, rimane l'età per la somministrazione: se Ema dovesse optare per gli under 55 l'Italia si troverà nuovamente a rivedere le categorie prioritarie.
- Gli altri vaccini sui quali, se autorizzati, l'Italia potrà contare sono: quello di Johnson&Johnson (26,92 milioni di dosi); Sanofi (40,38 milioni di dosi); CureVac (30,28 milioni di dosi).
- Il vaccino italiano di Reithera è al momento uno dei 65 vaccini in fase clinica che ha completato la fase 1. Potrebbe essere pronto nell’estate 2021.
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