Per la prima volta in Italia è stata identificata in un paziente la sequenza riconducibile alla nuova variante Omicron, la nuova mutazione che preoccupa il mondo.
Come molti di noi hanno imparato in questi lunghi mesi di lotta al Covid e alle varianti, il sequenziamento del genoma, e quindi del Dna, è un'analisi che la medicina svolge per stabilire la diagnosi del Covid, per capire come curare la malattia ed evitare che si diffonda ad altri. Il sequenziamento è dunque un'attività fondamentale per il tracciamento della variante nel nostro Paese.
Chi è il primo paziente Omicron italiano
Il primo paziente Omicron italiano è residente a Caserta, ma il suo sequenziamento è stato svolto a Milano, all'Ospedale Sacco.
Il "paziente zero", dirigente dell'Eni, era rientrato l'11 novembre da un viaggio in Mozambico. Una volta in Italia, dopo alcuni giorni si è sottoposto a una visita medica lavorativa a Milano ed è risultato positivo al tampone.
L'uomo risulta vaccinato con due dosi.
Ha pochi e lievi sintomi. Secondo i sanitari non è in condizioni di pericolo, anzi, sta abbastanza bene.
I cinque familiari stretti del paziente - suoi conviventi - sono positivi e in isolamento, ma anche loro al momento mostrano sintomi lievi.