
Regeni, la procura di Roma chiederà il processo per 5 agenti segreti egiziani
Si va avanti anche a costo di rompere i rapporti diplomatici
La procura di Roma ha raccolto elementi di prova a sufficienza per procedere contro i cinque funzionari dei servizi segreti egiziani ritenuti responsabili della morte di Giulio Regeni e dei successivi insabbiamenti.
Mancano due settimane alla chiusura delle indagini preliminari, nelle quali resta da capire se l’Egitto deciderà di collaborare o no.
Per questo, scrive La Repubblica ricostruendo la vicenda, il premier Conte ha chiamato il presidente Al Sisi, chiedendo che l’Egitto riconosca la legittimità del procedimento italiano, concedendo l’elezione di domicilio degli agenti indagati. Altrimenti, saranno processati in contumacia.
La procura infatti ha raccolto elementi “univoci e concordanti” nel documentare il coinvolgimento degli apparati di sicurezza egiziana nella morte di Giulio, all’inizio del febbraio del 2016, e anche i sistematici depistaggi guidati dall’ex ministro dell’Interno Magdi Abdel Ghaffar. L’Italia, insomma, sembra finalmente intenzionata a dare giustizia a Giulio Regeni e alla sua famiglia, come in tanti chiedono da tempo, sia con la collaborazione dell’Egitto, sia senza.