
Covid, l'Rt nazionale è sceso sotto l'1
Ma il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento e sopra la soglia critica
Secondo il monitoraggio settimanale dell'Iss della situazione epidemiologica in Italia, scende a 0,98 (sotto la soglia d'allarme di 1) il valore dell'Rt nazionale che la scorsa settimana era a 1,08, mentre l'incidenza dei contagi si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana.
Ecco cos'altro si legge nel testo dell'Iss:
- Nonostante la diminuzione dell'Rt, il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica: 41% contro il 39% della scorsa settimana.
- Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno.
- Il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati. Sei Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) hanno un livello di rischio alto. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno una classificazione di rischio basso.
- Tutte le Regioni/PPAA, tranne nove, hanno riportato allerte di resilienza. Quattro di queste (Calabria, Emilia-Romagna, Puglia e Veneto) riportano molteplici allerte di resilienza, evidenzia la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
- Nello specifico, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.546 della scorsa settimana a 3.716.
- Rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 14 contro le 12 della settimana precedente.
- La circolazione di varianti a maggior trasmissibilità è "largamente dominante nel Paese, il che indica la necessità di non ridurre le attuali misure di restrizione".
- I dati di incidenza e trasmissibilità, "seppure in lieve decremento, uniti al forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi nelle aree a maggiore diffusione. Si ribadisce di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche".
- "La variante brasiliana ci preoccupa di più, non corre di più della variante Uk ma è concentrata nell'Italia centrale, con punte del 20%. Uno sforzo di contenimento di questa variante va fatto. Le misure riescono ad arginare in parte la corsa di queste varianti che pero fatichiamo a contenere", ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.
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