
Le idee di Sala per riformare la sanità lombarda
Il sindaco di Milano ne ha parlato alla Repubblica
Era chiamata la locomotiva d’Italia, ma la Lombardia con il Covid-19 si è scoperta fragile: è stata la regione più colpita a livello di casi e di morti (va ricordato che ha un sesto degli abitanti nazionali), per una serie di circostanze, ma soprattutto è finita sotto accusa la sua sanità.
Articolate in cinque punti principali, e già discusse in una bozza con il Pd regionale, prevedono intanto l’istituzione di un’Agenzia per il governo della sanità, che dia “chiare responsabilità e competenze di ogni attore del nostro sistema sanitario”. Il loro compito sarà di coordinare tutto il sistema, pubblico e privato, e di svolgere altri compiti cruciali come gli acquisti sanitari e i concorsi. Al suo fianco, un soggetto “che si occupi veramente di innovazione, ricerca, telemedicina e incrocio e valorizzazione dei big data”, ha detto il sindaco di Milano.
Il piano prevede poi il ritorno ai Distretti, “punto di riferimento per una dimensione di assistiti più limitata, con luoghi fisici capaci di offrire servizi sanitari di base. Per evitare che l’unico posto per curarsi sia l’ospedale”. Anche l’aumento degli investimenti sui medici di base, nella formazione e nella riduzione del numero medio di pazienti, è un nodo cruciale per Sala, così come la costruzione di un Consiglio d’indirizzo a livello regionale che coinvolga i sindaci dei capoluoghi per definire le politiche di sanità territoriale.
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