
L’occupazione delle terapie intensive in Italia
Sta per superare il 30 per cento, la soglia di allerta
In Italia il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva da parte dei malati Covid-19 ha toccato il 28 per cento nei giorni scorsi, con ben undici regioni sopra il 30 per cento, la soglia di allerta fissata dal ministero della Salute.
Le undici regioni con il tasso di occupazione sopra il 30 per cento sono, in ordine alfabetico: Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e le province autonome di Bolzano e Trento. Il peggiore in Umbria, con il 58,2 per cento dei posti in rianimazione occupato da pazienti Covid-19, seguita dalla provincia autonoma di Trento, con il 53,3 per cento. La Lombardia sfiora il 40 per cento. Seguendo la progressione, in molti luoghi le terapie intensive sono messe peggio adesso, nella terza ondata, che a ottobre e novembre (a Brescia, per esempio, oggi sono oltre 400 i ricoveri, mentre in autunno erano 300). Nell’ultima settimana l’Emilia-Romagna ha registrato un aumento degli ingressi preoccupante.