
Ecco il piano-vaccini italiano
Oltre 20mila persone impiegate. Si parte dagli operatori sanitari
Il ministro della Salute Speranza ha illustrato al Parlamento le strategie per la campagna di vaccinazioni in Italia, pronta a partire forse dalla fine di quest’anno, se dovesse arrivare l’autorizzazione, come successo per il vaccino di Pfizer-BionTech in Gran Bretagna.
Circa 20mila, ha detto il ministro, tra medici, infermieri, assistenti sanitari e operatori amministrativi, che cureranno tutta la filiera, dalle registrazioni alle iniezioni. In molti saranno appositamente messi sotto contratto per il periodo di tempo necessario, anche attraverso accordi con gli atenei e le scuole di specializzazione: “Migliaia di giovani laureati in medicina, iscritti ai primi anni delle scuole di specializzazione, per un lasso di tempo che stiamo definendo, parteciperanno alla campagna vaccinale, come una parte del loro percorso formativo”, ha detto Speranza.
Inizialmente, nei primi tre mesi, arriveranno circa 10 milioni di dosi (dei vaccini Pfizer e Moderna), necessarie per vaccinare 5 milioni di persone. Poi in tutto potrebbero arrivarne anche 200 milioni, in base agli ordini: la scelta di restare “larghi” si deve alla non certezza di approvazione di tutti i tipi di vaccini, e al desiderio di fare scorte che potrebbero essere utili sia in caso un vaccino non sia stato efficace per alcuni cittadini, sia per l’eventuale nascita di focolai in specifiche aree del paese.