Amazon ha comunicato l’intenzione di investire ulteriormente nelle energie rinnovabili focalizzandosi su nove progetti sviluppati in Canada, Regno Unito, Usa, Spagna e Svezia. Il colosso dell’e-commerce, come reso noto qualche tempo fa, al momento è il maggior compratore di energie provenienti da fonti rinnovabili, su scala globale e ora in Europa dove ne usa oltre 2,5 GW nei vari processi aziendali.
Il tutto seguendo le linee guida del Climate Pledge predisposto dalla società di Jeff Bezos a inzio 2020, che ha come obiettivo finale anticipare di dieci anni quelli fissati dall’Accordo di Parigi sul clima, diventando colosso ad emissioni nette di CO2 pari a zero (net-zero carbon”) entro il 2040
L’ultimo stanziamento è solo per alcuni dei 206 progetti dedicati a rinnovabili e sostenibilità ambientale nei quali ha investito Amazon, di cui 71 per la realizzazione di impianti solari e fotovoltaici e 135 per tetti solari da installare in magazzini, hub e negozi su scala globale. Il tutto, nel complesso, permette di produrre 8,5 GW di elettricità di cui 2,5 nella sola Europa, ovvero un quantitativo sufficiente per alimentare 2 milioni di case ogni anno. Numeri non indifferenti.
Amazon usa l’energia proveniente da fonti rinnovabili per soddisfare le esigenze dei propri uffici, di tutta la rete logistica, dei negozi fisici e soprattutto della sua imponente struttura di data center per l’offerta di servizi cloud con gli Amazon Web Services -AWS.
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Il primo step fissato dal colosso di Jeff Bezos prima del 2040, ovvero la prima tappa, è che la società sfrutti solo energie rinnovabili entro il 2025, e i vari progetti dedicati – che includono anche impianti fotovoltaici in Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia – sono consultabili su un’apposita cartina geografica messa online da Amazon stessa.