
Coronavirus: Tiktok donerà 375 milioni di dollari
Al momento gli aiuti sono destinati agli Stati Uniti, poi al resto del mondo
Dopo la donazione monstre da un miliardo di dollari (28% del suo patrimonio personale) del cofondatore e CEO di Twitter, Jack Dorsey, a favore delle persone impegnate in prima linea nella lotta al Covid-19 nel mondo e, in parte minore, anche per altri progetti benefici, il social cinese TikTok segue i numerosi esempi e “scende in campo” contro il coronavirus.
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Lo fa annunciando di aver stanziato, attraverso la società proprietaria dell’app ByteDance, una somma complessiva pari a 375 milioni di dollari in varia forma per sostenere quanti sono impegnati – sia persone che organizzazioni – nel constatare la pandemia e i suoi effetti.
La somma messa a disposizione da TikTok verrà distribuita con donazioni e iniziative: 250 milioni saranno distribuiti in fondi, 100 milioni sotto forma di crediti pubblicitari da utilizzare sulla piattaforma e 25 milioni destinati a spazi pubblicitari per informazioni “verificate” sulla salute pubblica, seguendo quanto atto da Google, che di milioni ne ha stanziati già 800 ( Big-G,però, "vale" più di 1000 miliardi di dollari, TikTok circa 75)
Nello specifico, i 250 milioni confluiranno in due fondi.
Quaranta milioni, poi, confluiranno nel Community Relief Fund creato dalla stessa ByteDance, che aiuta economicamente le organizzazioni impegnate sul territorio per sostenere le comunità duramente colpite dall’emergenza sanitaria (a cui TikTok aggiungerà 10 milioni in donazioni).
Infine, i restanti cinquanta milioni verranno usati per creare e implementare iniziative di insegnamento a distanza.
Oltre agli stanziamenti diretti, ovvero soldi che usciranno dalle casse della società cinese, TikTok offrirà 25 milioni in spazi pubblicitari sul social per favorire Ong, autorità sanitarie e istituzioni locali per divulgare informazioni attendibili e verificate sulla pandemia.
Questo anche perché, recentemente, TikTok è stato criticato da più fronti dopo aver consentito che le teorie cospirative sul coronavirus si diffondessero senza ostacolo alcuno sulla sua piattaforma. Video ancora presenti sul social nonostante, a gennaio, fosse stata aggiornata la policy proprio per evitare la proliferazione della disinformazione e fake news.
Tornando alla “donazione”, in ultimo i cento milioni in crediti pubblicitari, come fatto in misura diversa da Google, verranno messi a disposizione delle piccole e medie imprese messe in ginocchio dalla pandemia.
Al momento il programma prevede aiuti destinati solo agli Usa, ma nell’annunciare il tutto TikTok ha chiarito come l programma verrà implementato in tutto il mondo nei prossimi mesi, con le tempistiche decise però dalle indicazioni delle diverse autorità, sanitarie e politiche, rispetto alla riapertura della attività commerciali.
Citata Google, mentre per Dorsey la donazione è da “privato cittadino” e non con i soldi della società (è CEO anche della piattaforma di pagamenti digitali Square), l’elenco delle iniziative benefiche da parte delle big tech non si ferma certo a questi due esempi.
Apple, oltre a riconvertire parte della produzione per creare un milione tra mascherine e visiere per il personale medico alla settimana, ha annunciato la creazione di un fondo d’investimento per aiutare l’industria musicale da 50 milioni di dollari.
Mentre Facebook, per ora solo negli Usa, pare essersi accorta dell’importanza dell’informazione di qualità – essenziale durante la pandemia – accantonando 100 milioni di dollari per promuoverla, di cui una parte è già stata spesa (circa 40 milioni).
Altre, poi, agiscono nel silenzio o preferiscono suddividere le cifre in diversi interventi come fatto da Amazon che, tra le altre cose, ha donato 3,5 milioni di euro a favore della Protezione Civile Italiana ed enti no profit impegnati "in prima linea" nella lotta al Covid-19.
Con iniziative simili "all'ultima" di TikTok e quelle precedenti lanciate da altre società attive nel settore tecnologico, destinate ad essere parte di un lunghissimo elenco, anche a pandemia superata, in ragione dello "shock simmetrico per l’economia globale" -, citando il Cancelliere tedesco Angela Merkel - che sta già causando il coronavirus SARS-CoV-2.