
Su Google Meet i gruppi di lavoro ora sono disponibili per tutti
Lanciati in esclusiva per la didattica a ottobre, diventano fruibili per (quasi) tutti gli utenti . Ecco come funzionano
Google Meet, nel volgere di 7 giorni, ha annunciato una seconda novità dopo l’introduzione nelle riunioni dell’alzata di mano per “prenotare” il turno di parola, ovvero la divisione in gruppi di lavoro che, vista la situazione, Big-G ha deciso di rendere disponibile per tutti gli utenti o quasi.
Ora, però, i gruppi di lavoro diventano accessibili anche per le seguenti tipologie di account: Workspace Essentials, Business Standard, Business Plus, Enterprise Essentials, Enterprise Standard, Enterprise Plus, G Suite Business, Enterprise e for Education, mentre non ancora per quelli Workspace Business Starter, G Suite Basic, Education e Nonprofits.
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Di fatto, rispetto alle Breakout Rooms “originali”, cambia poco: l’organizzatore del meeting virtuale può scegliere di suddividere i partecipanti alla stessa in gruppi più piccoli, assegnando a ciascuno di essi un obiettivo o delle mansioni diverse da svolgere. Il tutto senza la necessità di abbandonare la riunione per poi iniziarne una nuova.
Il colosso di Mountain View, annunciando l'allargamento del servizio con un post sul blog ufficiale, ha presentato anche nuove funzionalità “in prima assoluta” che entrano a far parte di Meet, sempre afferenti ai gruppi di lavoro.
D’ora in avanti, infatti, i partecipanti possono richiedere aiuto quando si trovano nelle “Breakout Rooms”, e le stesse verranno monitorate e gestite da chi le ha organizzate. Questo oltre a permettere a chi si fa carico dell’onere organizzativo di stabilire un lasso di tempo predefinito, al termine del quale i sottogruppi “finiscono” per tornare alla riunione “globale”.
Inoltre, anche chi partecipa a un incontro di gruppo virtuale solo con una chiamata vocale può entrare a far parte di un gruppo di lavoro, e la medesima soluzione entro fine novembre riguarderà anche gli utenti celati nell’anonimato.
Evidente dunque come Google - visto il perdurare della pandemia con annesse implicazioni - continui a lavorare sulla piattaforma aggiungendo funzionalità “a raffica” per venite incontro sia ai bisogni di chi utilizza Meet per lavorare da casa, che al mondo della scuola.
Una soluzione che abbraccia - più in generale - tutte le comunicazioni “virtuali” da remoto, mutuando anche soluzioni già utilizzate dalle piattaforme “rivali” come Microsoft Teams e Zoom rivisitate da e implementate da Big-G.