
Trump ha affermato di essere immune al Covid: censurato da Twitter
Cinguettio privo di fondamento scientifico etichettato come "informazione fuorviante"
Twitter ha deciso di limitare la condivisione di un cinguettio pubblicato dal presidente statunitense Donald Trump domenica 11 ottobre dopo averlo etichettato come fuorviante e contrario alle norme sulla diffusione di informazioni errate sul coronavirus.
Nel tweet in questione, il Tycoon ha affermato di aver ottenuto l’ok “totale e completo da parte dei medici della Casa Bianca.
Apposta l’etichetta, il tweet è ancora visibile per quanto scelgono consapevolmente di bypassare l’avviso, in perfetta corrispondenza con le regole della piattaforma di microblogging secondo cui i cinguettii dei funzionari eletti devono restare visibili perché di pubblico interesse.
I tentativi di condivisione del tweet, invece, determinano la comparsa di un avviso che recita: “Cerchiamo di impedire a un post come questo, che infrange le regole palesemente, di raggiungere più persone". Tuttavia, il cinguettio etichettato può ancora essere twittato con citazioni.
L'affermazione del presidente che ora è "immune" dal momento che ha già contratto il coronavirus è probabilmente ciò che ha portato a far segnalare il tweet, dal momento che sono stati documentati casi di pazienti contagiati che sono stati reinfettati.
Il sito web dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC) statunitense ha informazioni limitate sulle reinfezioni, ma afferma che “una persona che ha avuto la Covid-19 e si è ripresa può avere bassi livelli di virus nell'organismo fino a 3 mesi dopo la diagnosi”, e la scienza ritiene che “ciò non implichi che la persona in questione sia immune rispetto ad una possibile reinfezione” dal virus Sars-Cov-2.
Non è la prima volta che la piattaforma ha disabilitato la condivisione su un tweet del presidente contenente informazioni errate. Peraltro, lo scorso marzo Twitter ha annunciato la “tolleranza zero” rispetto alla disinformazione sil coronavirus all’interno della piattaforma.
Ennesimo capitolo, dunque, di una sorta di guerra tra Trump e i social, che dopo le ire del Tycoon a maggio relativamente al voto per corrispondenza è riesplosa con il contagio e la malattia del presidente statunitense, che ha paragonato la letalità del Covid a quella dell'influenza.
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Trump, evidentemente, ha un rapporto di amore/odio con Twitter, ovvero la sua piattaforma social preferita se non fosse per le regole che limitano la portata dei cinguettii che pubblica.